Partenariato pubblico-privato chiave dell’innovazione

FIRENZE – Riuniti a Roma presso la sede centrale del Cnr Confindustria, Crui, Banca Intesa Sanpaolo, il vice-presidente della Commissione europea Tajani.

“Insistere nelle eccellenze e nei Distretti tecnologici”, ha dichiarato Nicolais. Per il Commissario europeo alla Ricerca, Geoghegan –Quinn, bisogna “trasformare l’Unione Europea in una ‘Innovation Union’”. Si è svolto oggi a Roma presso la sede centrale del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) il convegno ‘Ricerca e innovazione in Europa nel partenariato pubblico e privato’, organizzato da Adite (Associazione dei distretti tecnologici). Al centro dell’incontro il ruolo della ricerca pubblica a favore dell’innovazione e dello sviluppo industriale attraverso i Distretti tecnologici. In particolare, è stata sottolineata l’importanza degli investimenti pubblici per lo sviluppo delle infrastrutture e della ricerca interdisciplinare, strumenti in grado di attrarre risorse umane e finanziarie e di incentivare occupazione e crescita economica. Tra gli ambiti strategici individuati: aerospazio, smart communities, nanotecnologie, Ict, agroalimentare, biotecnologie.

“Per favorire la crescita del Paese occorre insistere nella rete delle eccellenze scientifiche e produttive”, ha dichiarato in apertura dei lavori Luigi Nicolais, presidente del Cnr e di Adite: “L’esperienza positiva dei Distretti tecnologici dimostra come l’attivazione di sinergie con i governi territoriali agevoli la diffusione dell’innovazione nel tessuto produttivo. È pertanto auspicabile un maggior coordinamento delle politiche locali e nazionali, nonché l’attivazione di una rete fra i Distretti esistenti e nascenti”.

Anche Maire Geoghegan-Quinn, Commissario europeo alla Ricerca, innovazione e scienza ha sottolineato come “ricerca e innovazione siano i migliori strumenti di cui disponiamo per innovare la nostra economia e affrontare le importanti sfide del momento, grazie alla collaborazione e all’apporto delle varie competenze ed esperienze. Vogliamo trasformare l’Unione Europea in una ‘Innovation Union’ e l’Italia ha la possibilità di svolgere un ruolo chiave in questo processo. Incoraggio, quindi, anche gli stakeholder italiani a prendervi sempre più parte attiva”.

“Una delle priorità dell’azione politica”, ha affermato Francesco Profumo, ministro dell’Istruzione, università e ricerca, “è avviare una nuova generazione di politiche distrettuali basata su cluster nazionali. Nei prossimi giorni lanceremo un bando per le regioni del Centro-nord con risorse pari a 400 milioni di euro, ma il processo di aggregazione coinvolgerà anche distretti già esistenti nelle regioni del Sud. In questo processo gli atenei e gli enti pubblici di ricerca saranno chiamati a svolgere un ruolo fondamentale, favorendo la domanda pubblica e privata di innovazione”.

Alla tavola rotonda conclusiva hanno preso parte Giorgio Squinzi, presidente in pectore di Confindustria, Marco Mancini, presidente della Crui (Conferenza dei rettori delle università italiane) e Andrea Beltratti, presidente di Banca Intesa Sanpaolo. Ha chiuso il convegno Antonio Tajani, vice-presidente della Commissione europea.

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