Sessualità. Case chiude con prostitute robot. Un futuro alla Blade Runner

WASHINGTON –  Non è una bufala, ma gli scienziati immaginano prostitute robot in un futuro non troppo lontano. Insomma con scenari  alla Blade Runner, almeno per quanto riguarda il sesso a pagamento.

È quello descritto in uno studio dei ricercatori dell’Università neozelandese di Wellington e recentemente pubblicato sulla rivista  Futures. Nel lavoro, intitolato «Robots, Men and Sex Tourism». ovvero, Robot, uomini e turismo sessuale, al quale la rivista on line Slate dedica un articolo, si prevede che tra qualche anno, grazie agli sviluppi tecnologici, verranno allestite case chiuse nelle quali, invece che con prostitute in carne e ossa, i frequentatori potranno intrattenersi con prostitute-robot. È quanto avveniva nel celebre film di Ridley Scott, nel quale Pris (impersonata da Daryl Hannah), una delle replicanti alle quali Deckard-Harrison Ford dà la caccia, era appunto una  modella di piacere, creata per l’intrattenimento degli esseri umani. L’innovazionè, scrivono i ricercatori neozelandesi, libererebbe gli esseri umani dai problemi di ordine morale che spesso vengono associati alla frequentazione di prostitute, ma aprirebbe questioni forse ancora più rilevanti.

Che ruolo avrebbe l’amore, in questo futuro, in un rapporto tra un essere umano e un robot? Domande simili a quelle che poneva anche Philip K. Dick, il grande scrittore di fantascienza, dal cui romanzo «Il cacciatore di androidi» fu tratto Blade Runner. Esempi di interazione sociale tra esseri umani e robot sono già una realtà, come nel caso di Keepon, un robot della Carnegie Mellon University, impiegato nell’interazione con i bambini autistici. Oppure nel caso di Morphy, altro robot della University of Washington che, sempre con i bambini, viene impiegato nell’insegnamento. In futuro, quando sempre più esseri umani cresceranno a contatto con dei robot, sarà forse più facile innamorarsi di uno di loro. Altra considerazione. In un mondo che vede sempre più disgregarsi le tradizionali forme di interazione sociale, tra qualche decennio saranno forse proprio i robot a riprodurre i sentimenti «del passato», persi per sempre nella ricerca, da parte degli umani, di una fredda perfezione tecnologica. Saranno quindi i romantici e non gli ‘sfigatì a inseguire l’amore di una bella replicante.

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