Sla, in Lombardia il contributo ai malati sale a 2000 euro mensili o più

Lo annuncia Formigoni all’inaugurazione del Centro Nemo di Milano per le malattie neuromuscolari. “Garantire adeguata assistenza alle persone con un deficit grave o completo delle capacità funzionali”

MILANO – In Lombardia i malati di Sla, Sclerosi Laterale Amiotrofica, e malattie neuromuscolari riceveranno assistenza adeguata. Questa la promessa di Formigoni, presidente della Regione Lombardia, che ha annunciato ieri l’aumento del contributo mensile, attualmente di 500 euro, per un ammontare di 1500 o 2000 euro mensili secondo la gravità del caso. Attualmente i pazienti affetti da Sla percepiscono un contributo mensile di 500, ritenuto dai più decisamente inadeguato per chi deve farsi carico si spese mediche e ausili sempre più gravanti sulle famiglie. Molti ausili di ultima generazione, infatti, non sono inclusi nel nomenclatore degli ausili e delle protesti e non sono forniti dalle Asl.

Formigoni ha fatto il suo annuncio ieri all’ospedale Niguarda di Milano, a margine dell’inaugurazione di 1000 metri quadri di nuovi spazi al Centro clinico Nemo per le malattie neuromuscolari. “L’assegno mensile – spiega – potrà così essere di 2 mila o 2.500 euro, l’importo più alto fra tutte le Regioni italiane, e servirà a garantire adeguata assistenza alle persone alle quali il progredire della malattia ha causato un deficit grave o completo delle capacità funzionali, dalla respirazione alla nutrizione, dalla comunicazione alla motricità”.

Il nuovo assegno mensile rappresenta “la principale novità contenuta nel ‘Programma esecutivo di interventi regionali in tema di Sla e altre malattie del motoneurone’, approvato la scorsa settimana dalla Giunta regionale. Grazie ai finanziamenti del Fondo nazionale per le non autosufficienze – per la Lombardia si tratta di 15,5 milioni di euro – sarà possibile migliorare e potenziare l’assistenza per questi malati”.

I contributi aggiuntivi non sono però l’unica novità; Formigoni ha infatti annunciato un finanziamento di 2,5 milioni di euro per potenziare l’assistenza domiciliare (compresa la formazione per gli operatori), il potenziamento dei ricoveri di sollievo per i pazienti e i caregiver e la promozione e il sostegno di attività di ricerca sui modelli assistenziali utili a prevenire le complicanze e migliorare la qualità della vita, con l’1 per cento della quota lombarda del Fondo (155 mila euro). “Con i ricoveri di sollievo – ha ricordato Formigoni – attualmente vengono assistite a domicilio 431 persone, mentre altre 50 sono ricoverate in Rsa o Rsd”. Si tratta di ricoveri gratuiti fono a 90 giorni l’anno.

Per informazioni sul centro Nemo http://www.centrocliniconemo.it/

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