Massa: un altro Rom in questura

MASSA – Grazie a Marcello Zuinisi un altro giovane Rom portato in questura dalla polizia di Massa è stato seguito da vicino sotto il profilo umanitario.

Strappandolo alla moglie, gli agenti – che non possono neanche essere giudicati, visto che obbediscono agli ordini: ordini ingiusti, ma ordini… – hanno lasciato la giovanissima donna sola e questo è un drammatico tema che si ripete sempre, in tutte le città. Vogliono proprio trascinare i capifamiglia Rom nelle stazioni di polizia? Allora pensino a dare ospitalità e assistenza alle loro donne e ai loro bambini, perché lasciarli esposti a ogni genere di pericolo è una crudeltà. Comunque, Marcello si è recato in questura per fornire supporto al giovane, che si chiama Enea, e alla sua compagna Amalia. Marcello è un veterano e sa come agire, in queste situazioni. A un certo punto mi ha telefonato e a voce alta abbiamo attivato un filo diretto con il ragazzo, nelle mani degli agenti, facendo capire loro che Enea non era solo, ma ben due organizzazioni, in contatto con le istituzioni dell’Unione europea, lo seguivano con attenzione, per tutelare i suoi diritti. Anche Enea, come tanti altri Rom, era stato espulso (dal prefetto di Lucca, nell’aprile 2011) e gli agenti ritenevano che non fosse tornato in Romania, nonostante il giovane avesse documenti che attestavano il contrario. Durante il “filo diretto” gli agenti comunicavano a Marcello che Enea sarebbe stato rilasciato sùbito, ma il giudice decideva di prolungare il fermo del giovane, che trascorrerà la notte in questura e – se non vi saranno ulteriori limitazioni della sua libertà – uscirà domattina.

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