Obesità Genetiche, Fornari: “Malattie e avvelenamento non si escludono a vicenda”

ROMA – La Famiglia Farnese era portatrice di una obesità genetica? Perché si estinsero nonostante la loro potenza? 

Le ipotesi sono diverse e su questo lo storico e scrittore Carlo Fornari ha deciso di andare più a fondo, rivolgendosi ai laboratori dell’Istituto di Genetica non profit MAGI. “Una cosa è la possibile obesità ereditaria dei Farnese, altra cosa è che l’ultimo Duca Antonio sia morto avvelenato – spiega il dottor Carlo Fornari autore del libro sulla fine dei Farnese – La prima circostanza può essere accertata con l’analisi del DNA, la seconda con le analisi tossicologiche. Oggi possiamo fare entrambe queste verifiche grazie ad analisi di laboratorio che permettono di giungere a diagnosi soddisfacenti. Serviva una struttura organizzata capace di sostenere in ogni fase un progetto scientifico complesso: non è stato difficile individuare le competenze di MAGI”.  

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“Le mie radici parmensi – ha spiegato Fornari nel corso di una conferenza stampa a Roma – mi hanno portato a occuparmi dei Farnese da quando mi interesso di Storia. Scavando nella letteratura non mi è stato difficile realizzare la mancanza di un’opera che potesse chiarire in modo esaustivo e scientifico le cause che hanno condotto alla loro prematura estinzione, caso unico nelle famiglie aristocratiche italiane di un certo livello.  Anche se gli storici precedenti sono giunti fino alle soglie della trattazione, nessuno ha ritenuto o, diciamolo pure, ha osato andare fino in fondo, affrontando argomenti delicatissimi di salute, di politica, di religione, di faide familiari e d’interessi politici che hanno coinvolto famiglie importanti, alcune ancora presenti. Che all’estinzione della dinastia possa aver contribuito una malattia genetica manifestata attraverso una forma di accentuata obesità è stato il dubbio più o meno espresso da molti studiosi. Certo è che solo da pochi anni sono possibili le analisi di laboratorio che permettono di giungere a diagnosi soddisfacenti anche su personaggi riesumati a distanza di secoli. L’accertamento della pinguedine può condurre a risultati utili per contrastare oggi patologie che mietono un numero crescente di vittime con danni di natura individuale e sociale. E a tal proposito a me non resta che farmi indirizzare dal dottor Bertelli e dagli specialisti che coordina.  L’accertamento scientifico che il Duca Antonio sia morto avvelenato dai sicari del governo di Vienna, come ho scritto nel mio libro presentando molto più di una semplice ipotesi di lavoro, sarebbe la conferma di un dubbio storico che porto avanti da almeno vent’anni nel disinteresse della storiografia ufficiale”.  


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