Grazie lo stesso, anche dei tagli… Settimana dal 2 all’8 luglio

Iniziamo dalle fundamentals news

 

ROMA – La prima è naturalmente la nostra finale agli europei miseramente persa contro la Spagna. Il fatto (o sarebbe meglio dire in questi casi, l’evento) è accaduto domenica scorsa ma è tracimato dentro la settimana riempiendo il lunedì, il martedì, il mercoledì, spegnendosi poi malinconicamente piano piano, come un falò su una spiaggia d’estate.

La finale è stata commentata, analizzata, sezionata, ricostruita, sminuzzata, non solo a livello tecnico e agonistico ma anche culturale e sociale. Una lezione di calcio da parte della Spagna e una lezione in senso generale. Dopo avere eliminato gli inglesi e i tedeschi, un po’ tutti pensavamo (non si sa in base a quali certezze) di poter vincere la coppa. L’Italia invece ha fatto le cose in grande perdendo con un secco quattro a zero, il peggior punteggio nella storia delle finali, ma proprio tutte, regalando alla fine, tra aspettative, delusioni e lacrime addirittura un sapore dolce alla disfatta, disvelando in essa la propria dimensione di topolino davanti al gatto famelico.
Entrati in campo direttamente in barella, stremati dopo l’inno cantato a gran voce, i nostri azzurri sono stati subito invitati a indossare delle sagome per far esercitare gli spagnoli al tiro  al bersaglio. Cosa che hanno prontamente fatto. Il resto è noto.
Da analizzare l’entusiasmo che si era impadronito delle piazze e acceso i maxischermi; l’euforia progressiva e le facce dipinte. Per questo la sconfitta ha avuto sull’italiano un effetto devastante. S’immagini uno che aveva preso beato a sognare poi d’improvviso viene svegliato da una secchiata d’acqua gelata. Per la cronaca i successivi effetti sono stati impietosamente amplificati dai media.
Memorabilia: Monti che si impappina sull’inno di Mameli e riprende con quello della Goldman Sachs. Platini che a fine gara spiega sempre a Monti, il quale continuava a sorridere come affetto da paresi facciale,  che quando la palla varca la linea della porta difesa dal proprio portiere la squadra avversaria marca un gol ed essendo questo evento accaduto svariate volte durante la partita (sempre nella nostra porta) avevamo dunque perso. Da ricordare poi l’intervista al premier fatta dal telecronista che somiglia all’Igor di Frankenstein junior (lo scomparso Marty Feldman) nella quale Mario, dopo aver parlato di spray antispread e tagli bilama alla spesa, pensava che i giocatori italiani fossero in lacrime a fine gara perché il torneo era finito e dovevano tornare tutti  a casa (qualcuno forse persino in galera).
Grazie lo stesso! gridano in tanti e Monti pensando alle sue manovre puntualizza “lo sapevo che vi sarebbe piaciuto…”
Da ritagliare e conservare, comunque, le tante immagini della breve epopea di un popolo emotivo alla disperata ricerca di eroi…

Scoperta la “particella di Dio”. Apprensione in Vaticano (mamma mia allora adesso scopriranno anche noi…).
La scoperta: “Abbiamo raggiunto una tappa storica nella nostra comprensione della natura”, ha detto il direttore del Cern Rolf Heuer. “Nei nostri strumenti abbiamo osservato tracce chiare di una nuova particella a circa 125 Gev di massa” “ma era una mollica di pane…” “poi abbiamo preso in seria considerazione le teorie di Higgs”.
Senza quel minuscolo frammento di materia teorizzato dal fisico scozzese, tutte le particelle elementari dell’universo sarebbero infatti state prive di massa. Ma la massa –ci viene amorevolmente e soprattutto pazientemente spiegato- è sorgente di forza di gravità. E senza la forza di gravità descritta da Newton non c’è attrazione fra gli atomi, le molecole, le stelle, i pianeti e gli esseri viventi. Il bosone di Higgs appena scoperto al Cern è una sorta di colla che tiene insieme l’universo, ed è anche per questo che si è guadagnato il soprannome di “particella di Dio”, con un termine poco amato dai fisici e giudicato dallo stesso Higgs “inutilmente offensivo nei confronti di alcuni credenti”, (in verità io avevo pensavo il contrario, vale a dire che fosse offensivo per gli scienziati) ma ormai diventato irreversibilmente popolare.
Accade infatti che dell’incredibile scoperta nessuno ci capisca nulla (la maggioranza dell’umanità fatica a capire perché  l’acqua diventi calda e come possa funzionare il citofono) ma l’unica nozione che viene trasferita è il nome: “particella di Dio”. (come se anche di Dio qualcuno ci capisca qualcosa). A proposito la particella viene chiamata  erroneamente, di “Dio”, ma tale soprannome nasce da un equivoco sulla censura del nome “Goddamn” (“maledetta”, per l’evidente difficoltà di rilevarla) che le diede il fisico Lederman, invece quasi tutti i giornali iniziano i loro articoli addirittura con “trovata l’origine divina” che non solo non c’entra nulla ma che ipotizza addirittura il contrario…

Il Bosone di Higgs, (che in realtà era la maniera con cui lo scienziato veniva deriso quando insegnava all’università di Edimburgo: guarda che sta arrivando quel bosone di Higgs…) che spiega come mai tutte le cose nell’universo abbiano una massa, era stato teorizzato 48 anni dallo stesso scienziato inglese durante un affollatissimo viaggio sulla metro B di Roma. Dopo una lunga caccia, il campione di latitanza della quantistica è stato individuato dal Cern di Ginevra mentre si aggirava ubriaco nei pressi di un centro commerciale di Colonia.
La sua massa microscopica è molto vicina a quella teorizzata da Higgs, 48 anni fa, di 126 GeV in pratica diecimila volte più piccolo di Brunetta, ed è significativamente più grande degli altri bosoni conosciuti.
Con la scoperta del bosone di Higgs si completa il quadro delle 17 particelle elementari che compongono la materia a noi nota. L’ultimo pezzo mancante è stato quindi finalmente trovato e da domani dormiremo tutti sonni più tranquilli…
Ora dopo aver chiarito questo mistero per il Cern di Ginevra inizia la sfida più impegnativa: spiegare l’origine di Andreotti…

Dalle stelle alle stalle: SPENDING REVIEW  (a proposito, banalmente vuol dire revisione della spesa pubblica, oppure “non c’è più un soldo lo volete capire?”) il Consiglio dei ministri ha approvato le norme anti-sprechi, la gran parte dei fondi servirà ad evitare l’aumento dell’Iva.
Saranno più che dimezzate le province; saranno 50 (ma quante caspita erano?) molte le misure sulle pubbliche amministrazioni. Dal decreto, copertura per altri 55mila esodati, vale a dire pronti 55mila cappotti. A rischio comunque nella sanità circa 18 mila posti letto, che però verranno considerati per la statistica 18 mila malati guariti con successo, tanto da rinunciare al ricovero.
In un video Monti spiega il decreto a gesti, aiutandosi con i segni della morra cinese, poi insieme al commissario Enrico Bondi spiega che “non si tratta di tagli lineari” ma assolutamente “a casaccio” e a tal proposito vengono citate le gesta di Pacciani. Il governo poi ha ringraziato i cittadini che hanno segnalato gli sprechi della pubblica amministrazione ricompensandoli con alcuni buoni del tesoro del Monopoli.
Comunque comunicati i numeri del decreto: 16-27-29-51-78-86, numero jolly 28. superstar 25.

Un paese a credibilità vigilata: l’Italia rischia il protettorato Ue.
“Dopo i tecnici un’incognita”. Sul breve periodo Monti è considerato una garanzia. Ma fanno paura ai rigoristi le fiammate anti-europeiste di Berlusconi e Grillo. La Germania e gli altri Paesi a lei vicini vogliono vincolare anche le misure anti-spread alla sorveglianza di una “troika” sul Paese assistito. Il grande punto di domanda infatti che in questo momento preoccupa le cancellerie europee e in particolar modo quella tedesca è, ancora una volta, l’Italia. (che la dice lunga quanto gli altri ci considerino affidabili, ne più ne meno come un parcheggiatore abusivo al quale abbiamo lasciato le chiavi dell’auto).
Pare che il problema che angoscia i tedeschi e con loro i finlandesi, gli olandesi, gli austriaci, e tutti i Paesi “virtuosi”, sia il dopo-Monti tanto che fanno circolare i nomi di nuovi possibili premier graditi ai mercati: Mario Ponti, Mario Conti, Mario Tonti, Mario Fonti, etc.

Comunque registriamo con soddisfazione un nuovo primato; (campioni d’Europa almeno in questo): a maggio il dato più alto di sempre, il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni), ovvero l’incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca di lavoro, è al 36,2%.

Lega: passaggio di consegne e psicodrammi. Nessun discorso di senso compiuto, come ormai accade da anni ma solo urli incomprensibili e gestacci. Maroni: “Segretario senza tutele e commissari”, Bossi: “Vedrò se mi imbrogliate”. Poi come ormai gli capita quasi ogni giorno, piange. Nel giorno dell’elezione del suo successore, il Senatur attacca con il suo repertorio : “I ladri stanno a Roma” “Federalismo o morte” “Roma ladrona, Venezia laguna”.  L’ex ministro dell’Interno rivendica pieni poteri e ripete come un disco rotto: “Non sarò commissariato, no, no…”. “Via dalle poltrone romane ma non da quelle della Rai”. Infine il vecchio leader riprende il rantolo. Cita la parabola di Salomone ma finisce per parlare del salame Milano. Poi riprende “Ho fatto come la donna di quella parabola che lascia il bambino alla rivale pur di non farlo tagliare in mezzo. Il bambino è tuo”, Maroni sbarra gli occhi e impedisce al Trota di salire sul palco con il SUV.
Esposto uno spiritoso striscione: “Italia di merda” ma gli organizzatori dicono che era della tifoseria tedesca…

Ingroia sul blog di Grillo: “Trattativa, le istituzioni non ci hanno sostenuto” Il sostituto procuratore di Palermo spiega in un video le difficoltà dei magistrati nel fare luce sul biennio delle stragi e sul patto Stato-mafia. “Iniziative di realtà giudiziaria accolte con freddezza, fastidio, a volte con ostilità. Come se questo Paese la verità non la volesse” Eppure sembrava che Ingroia avesse capito che non vive in Finlandia.
Sfogo, frustrazione o stanchezza, in tutti casi scatta l’effetto “tenerezza”…

Processo Ruby, registrata una stupenda dichiarazione: «Non sapevo che Berlusconi fosse proprietario di Mediaset, non pensavo che un politico potesse avere a che fare con il mondo dello spettacolo». Lo ha detto tale Chiara Danese, che abita dalle parti di Andromeda e lasciò la sua costellazione per essere ospite ad Arcore.  Già in azione gli psicologi per rassicurare la ragazza. Silvio non è mai stato un politico e non ha mai abbandonato il mondo dello spettacolo, casomai si è limitato a cambiare sceneggiature e scenografie per il suo pubblico.
“Vorrei ben vedere, queste cose su da noi ad Andromeda non succedono” ha poi concluso rassicurata la ragazza.

Vaticano, la mossa del segretario di Stato “Santità, mi dimetto”. E il Papa: “Ora no dobbiamo terminare la serie”.
Per settimane, tra corvi e veleni, il cardinal Bertone è rimasto sulla graticola. Poi l’incontro col pontefice. E la riconferma fino alla fine delle puntate, fino al 2013.  “Santità, se le cose stanno così, allora mi tiro indietro”. “No, non è il caso, né il momento. Tu resti lì, abbiamo già pronto l’epilogo della puntata. Tu scompari per una settimana, entra in scena il tuo sosia che assalta un furgone dello IOR e nasconde una partita di droga dentro i ceri per santa Rita.
Riassunto delle puntate precedenti: Bertone è appena tornato da una visita di cinque giorni in Polonia dove è andato a trovare la moglie e i figli. Ma la bufera per il caso Vatileaks, i documenti diffusi sui media che rivelano una situazione di sofferenza all’interno del Vaticano, lo travolge. Il braccio destro del Pontefice lotta e decide di rilasciare al settimanale Famiglia Cristiana un’intervista in cui si difende e ribalta le accuse: “Io sono al centro della mischia. C’è chi vuole dividere il Papa dai cardinali. Papa-ra-pa!”. Ma i giornali, tutti i più importanti quotidiani italiani, lo danno per uscente e scrivono: “L’addio di Bertone è vicino”. Il toto-successore impazza. Già pronto Fabio Capello.

Giappone, riparte centrale di Oi. Sismologi: “Faglia attiva. Sarà disastro nucleare”
A lanciare l’allarme Mitsuhisa Watanabe e Katsuhiko Ishibashi, professori emeriti delle università di Toyo e Kobe. In una conferenza stampa, hanno avvertito la Kepco, la compagnia elettrica che gestisce la centrale: “L’impianto atomico è in condizioni precarie e il rischio sismico che si corre in quella zona è pericolosamente sottovalutato”.
 “Sthy Katzy” ha commentato Il primo ministro Yoshihiko Noda, convinto del fatto che la società giapponese “non potrebbe sopravvivere” senza l’energia atomica e ignorando l’opposizione di milioni di suoi concittadini, testimonianza delle ferite ancora aperte del Paese del Sol levante in seguito all’incidente di Fukushima Daiichi.
Infatti sembra proprio che il governo giapponese stia imprudentemente ignorando i rischi legati al riavvio dei reattori 3 e 4 della centrale di Ōi che proietterebbero, in caso di esplosione, il Giappone stesso direttamente sul Canada con ovvie ripercussioni per Google Map.
“Io non pretendo di essere in grado di prevedere i terremoti. Posso solo sottolineare le tendenze”, puntualizza Katsuhiko Ishibashi, facendo in fretta le valigie e dirigendosi verso il l’aeroporto più vicino….

Colpo di sole della politologa Valeria Marini: “Berlusconi per l’Italia ha fatto tanto, ci sono solo tasse da pagare e meno lavoro. Bisognerebbe dare agli italiani una realtà migliore”. (quando il silicone arriva al cervello).

Costa Concordia, Schettino libero. Scrive su diario: «Ho avuto fiuto»  (!?)
Il gip di Grosseto ha revocato gli arresti domiciliari Francesco Schettino, il comandante della nave Costa Concordia naufragata all’isola del Giglio il 13 gennaio scorso: 32 le vittime. «In quel momento una mano divina si è sicuramente posata sulla mia testa. Se avessi continuato su quella rotta, avremmo colpito lo scoglio con la prua. Sarebbe stata un’ecatombe». Lo scrive il comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, ricostruendo le fasi della manovra davanti al Giglio, in un memoriale inviato ai suoi difensori. Mistero sul perché la mano divina avesse fatalmente abbandonato la testa di Schettino qualche attimo prima.

Deboli segnali di giustizia dal pianeta Terra: Italia, Diaz, la Cassazione conferma le condanne
per i vertici della polizia scatta la sospensione e Argentina, Videla condannato a 50 anni
per il rapimento dei figli dei desaparecidos.
Iniziamo con i fatti nostri: confermate in via definitiva le condanne per falso aggravato inflitte agli alti funzionari di polizia coinvolti nelle prove generali di colpo di stato fascista alla scuola Diaz di Genova, il 21 luglio 2001.
Sereni e composti i commenti «La sentenza della Corte di Cassazione va rispettata come tutte le decisioni della Magistratura. Il ministero dell’Interno ottempererà a quanto disposto dalla Suprema Corte». «La Polizia accoglie la sentenza della magistratura con il massimo dovuto rispetto e ribadisce l’impegno a proseguire nel costante miglioramento del percorso formativo relativo al complesso campo dell’ordine e della sicurezza pubblica». Queste le parole del Capo della Polizia, Antonio Manganelli dopo la sentenza sui fatti di Genova. (a proposito può il capo della polizia chiamarsi Manganelli?) poi ordina ai suoi di indossare la tenuta antisommossa per stanare i magistrati.
«Giustizia è fatta: ci sono voluti 11 anni per arrivare a questo verdetto e la Cassazione è stata coraggiosa. Mai, nelle democrazie occidentali, si è arrivati a una condanna per funzionari della Polizia di così alto livello» Forse però era meglio scrivere che mai, nelle democrazie occidentali, dei funzionari della Polizia di così alto livello erano arrivati a tanto…

Bunos Aires – L’ex dittatore argentino Jorge Rafael Videla è stato condannato a 50 anni di carcere per il sequestro dei figli dei desaparecidos durante l’ultimo regime militare (1976-1983). Videla, 87 anni fra meno di un mese, già condannato all’ergastolo due anni fa, è detenuto nella prigione militare di Campo de Mayo alla periferia della capitale argentina.
Condannando Videla al massimo della pena prevista, i giudici del Tribunale hanno riconosciuto la tesi sostenuta dalle “Abuelas” e cioè che nel corso della dittatura i militari misero in atto un programma sistematico di sequestro dei bambini.
La sottrazione dei neonati non fu, come voleva la difesa dei generali, una necessaria casualità (?) nei lager della dittatura ma venne programmata con il fine di far crescere i bambini in famiglie diverse dalle loro. Un’idea appoggiata in Argentina anche dalla Chiesa (toh!) e maturata negli ambienti della P2, la loggia massonica segreta di Licio Gelli, (toh!) alla quale era affiliato il “cervello” dell’operazione sequestro dei neonati: l’ammiraglio Emilio Massera, morto nel novembre del 2010.
Quando presero il potere nel marzo del ’76 i militari misero in atto un piano, denominato “ristrutturazione nazionale”, che prevedeva l’eliminazione fisica, e segreta, degli oppositori (nella stragrande maggioranza giovanissimi militanti di sinistra). Nel caso in cui le ragazze sequestrate fossero incinte era previsto che partorissero nei lager prima di essere torturate ed uccise. Trattandosi di desaparecidas le famiglie non venivano avvisate di nulla e i neonati venivano affidati a famiglie di militari o di “provata fede cristiana”. (?) Negli ultimi trent’anni, “las Abuelas”, grazie alle loro indagini e alle prove del Dna sono riuscite ad identificare 105 figli di desaparecidos sequestrati dai militari. Ma sarebbero solo una parte perché i neonati rubati dovrebbero essere più di 500.
Riflessione: sarebbe interessante, in un mondo ideale, stabilire una pena, per così dire divina e donare ai responsabili di tanto orrore pianificato ancora tanti anni di vita terrena e lucidità mentale per affrontare durante tutti i giorni rimasti (si spera tanti) i parenti delle loro vittime, guardandoli negli occhi…

Chiudiamo con una bella notizia: Samantha Cristoforetti è la prima italiana a volare nello spazio, dopo sei uomini. E’ stata reclutata nel corpo degli astronauti dell’Esa, l’Agenzia spaziale europea, nell’ambito dell’accordo tra l’Agenzia spaziale italiana (Asi) e la Nasa. Partirà dal Cosmodromo di Baikonur a bordo del razzo russo Soyuz, Expedition 42/43.
Spiritosa dichiarazione augurale del Capopopolo delle libertà: la prima donna italiana nello spazio, sicuramente non avrà difficoltà a parcheggiare l’astronave perché li c’è molto spazio…

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