Nasce Aicpe Onlus, la chirurgia plastica estetica che fa bene alla solidarietà

Finanziati con 50mila euro tre progetti benefici realizzati dai soci dell’Associazione Italiana Chirurgia Plastica Estetica in Etiopia, Togo e India

ROMA – Un filo rosso lega la chirurgia plastica italiana ad alcune delle zone più povere del mondo. Merito dell’Associazione italiana chirurghi plastici estetici che ha deciso di realizzare Aicpe Onlus, sodalizio senza scopo di lucro nato con l’obiettivo di sostenere in modo concreto i progetti realizzati dai soci grazie a varie associazione di volontariato nel mondo.
«La situazione socio-sanitaria dei paesi in via di sviluppo è molto critica e in alcuni casi drammatica – afferma Giovanni Botti, presidente di Aicpe -. Alzare il livello di attenzione su chi, meno fortunato di noi, è nato nell’altra parte del mondo è un primo passo verso il cambiamento. La nostra associazione vuole sostenere in modo concreto i colleghi che sono impegnati in prima persona in progetti in giro per il mondo grazie ad altre associazioni di volontariato. Per riuscirci abbiamo deciso di realizzare una onlus dedicata, con lo scopo di gestire i fondi raccolti».

La branca dell’associazione, che si occupa di gestire i fondi raccolti, è curata da Claudio Bernardi, chirurgo plastico impegnato in prima linea nel volontariato. 
«Anche se è appena nata, Aicpe Onlus ha già le idee chiare – afferma Bernardi -: quest’anno abbiamo a disposizione 50mila euro, raccolti durante il primo convegno Aicpe e del 7° Corso internazionale organizzati a Villa Bella a Salò, che utilizzeremo per finanziare tre progetti in cui sono impegnati i nostri soci. In questo modo siamo sicuri che i soldi vadano a buon fine e che i progetti siano effettivamente realizzati. Quest’anno sosteniamo Help for life, Avita e Balò, aiutando così le popolazioni di Etiopia, Togo e India».


I tre progetti. La fondazione Help for Life è impegnata in un progetto per dotare i villaggi del centro sud dell’Etiopia di sorgenti di acqua potabile e di nuove cisterne per la raccolta dell’acqua. Avita si occupa invece di sostenere le missioni umanitarie di alcuni soci all’Ospedale Saint Jean de Dieu di Afagnan in Togo, con l’acquisto di alcuni strumenti specifici, un dermatomo e un ampligraft. Balò Onlus, infine, cerca di dare un futuro ai bambini che vivono in una baraccopoli vicino a Calcutta.

Avita. Claudio Bernardi, Marco Stabile e Costantino Davide sono i chirurghi plastici soci di Aicpe impegnati in Avita: «Dal 2007 a oggi abbiamo compiuto otto missioni umanitarie all’Ospedale Saint Jean de Dieu di Afagnan in Togo, una striscia di terra tra il Ghana ed il Benin – racconta Bernardi -. Insegniamo ai medici locali alcune tecniche di chirurgia ricostruttiva di base, ed eseguiamo personalmente alcuni interventi, circa 40-50 ogni missione. In entrambe i casi ci troviamo a far fronte alle mancanze di una realtà socio sanitaria estremamente complessa, in cui la popolazione vive in condizioni di estrema indigenza. Grazie ad Aicpe doteremo l’Ospedale Saint Jean de Dieu di un dermatomo e un ampligraft, strumenti specifici indispensabili per il chirurgo plastico».

Balò. Onlus che opera dal 2005 in India, alla periferia di Calcutta occupandosi di dare formazione, cibo e accesso alle cure mediche a un centinaio di bambini. «Balò gestisce un centro diurno e di un progetto di sartoria che coinvolge 18 giovani donne dell’area della baraccopoli – afferma Paola Emiliozzi, chirurga plastica collaboratrice dell’associazione -. Al momento stiamo cercando di comprare uno spazio più grande per il centro diurno perché quello attuale non è in grado di contenere tutti i bambini. Non è semplice ma dobbiamo farlo per dare a questi bambini un luogo dignitoso dove stare lontano dai pericoli della strada che purtroppo in India significano anche traffico di bambini e di organi».

Help for life. Progetti di accoglienza, assistenza e cura nel continente africano sono gli obiettivi Help for life, libera fondazione nata nel 2006 dall’esperienza dell’associazione Padova Ospitale Onlus. «L’associazione crede che la salute sia un diritto fondamentale per ogni persona, che non può prescindere dal riconoscimento della dignità umana – affermano Barbara Topan e Alessandro Casadei, chirurghi plastici e collaboratori di Help for life -. Per questo ci adoperiamo a promuovere la crescita non solo in termini di benessere fisico, ma anche di alfabetizzazione, formazione personale e accesso alla sanità attraverso il lavoro».

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