Botti Capodanno. Legambiente, 2.400 feriti in 5 anni

ROMA  – Numeri da «mattanza pirotecnica», un vero bollettino da guerra che caratterizza la notte di San Silvestro, «un buco nero di sangue, bombe fuorilegge e affari criminali».

La denuncia arriva da Legambiente che presenta tutti i numeri del ‘fuocò di Capodanno. Negli ultimi cinque anni, dal 2008 al 2012 – secondo i dati della Polizia di Stato elaborati da Legambiente – vi sono stati 2.423 feriti, 5 morti e 2.154 persone denunciate o arrestate. La regione con più vittime è la Campania: in 5 anni 573 feriti, di cui 367 solo a Napoli e provincia (il 64% del totale), e 4 morti.

L’età più colpita dal fenomeno dei botti illegali è quella compresa fra gli 11 e i 14 anni, mentre le parti del corpo maggiormente danneggiate sono la mano destra e gli occhi. «Siamo davanti a numeri da brividi, una vera propria mattanza da ultimo dell’anno – commenta Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania – cifre che rappresentano un monito per i tanti cittadini che alimentano questa stupida e criminale usanza. Il pericolo aumenta in questi ultimi giorni dove diventa più frenetica la vendita di fuochi illegali e proibiti nelle bancarelle sprovviste di licenza che nascono come funghi. Il mercato – lancia l’allarme Buonomo – risente della crisi e preoccupano i botti low cost: fuochi pirotecnici artigianali e a basso costo, economici ma micidiali. Fuochi a fabbricazione rudimentale e per questo ancora più pericolosi, in particolare cipolle e bombe carta. Il loro basso costo garantisce a tutti la possibilità di acquistarne in grossi quantitativi». Il mercato dei fuochi alimenta la criminalità con un giro d’affari che negli ultimi anni era stimato in 25mila euro per circa 40 giorni di lavoro.

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