Bambini soldati. L’appello di Mia Farrow, ambasciatrice Unicef

ROMA – Hanno combattuto e hanno ucciso, ma non hanno neppure dieci anni: sono i bambini soldato accolti nei centri dell’Unicef nella Repubblica Democratica del Congo e per i quali l’attice Mia Farrow, ambasciatrice dell’Unicef, ha lanciato un appello, raccolto dall’Independent, che partecipa alla campagna.

Hanno visto orrori indicibili e hanno vissuto sulla loro pelle atrocità che neppure loro riescono più a raccontare, eppure sognano come tutti i bambini: «Voglio diventare un dottore! Voglio essere un insegnante. Voglio fare il pilota! E per un istante tutto è possibile», scrive Mia Farrow e racconta la storia di David, 10 anni, rapito e poi ‘arruolatò per due anni dai gruppi armati, fuggito e ora in attesa di riabbracciare la sua famiglia, di cui non ha più notizie.

In un centro vicino sono accolte le ragazze, la maggior parte delle quali, forse tutte, vittime di stupri ripetuti. «Se solo avessi una macchina da cucire», esclama una di loro, Gloria, aspirante sarta. Nonostante tutte le loro disgrazie, David e Gloria – spiega Mia Farrow – sono tra quelli «fortunati»: sono stati salvati e vengono aiutati a realizzare i loro sogni, ma per migliaia di loro coetanei non c’è un rifugio, non c’è alcun aiuto. Per  raggiungere anche loro, l’Unicef chiede l’aiuto di tutti attraverso donazioni a questo LINK.

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