Monti perde la testa. Battute spazzatura contro il Pd. Un’offesa alla storia dei progressisti

ROMA – Monti ha perso la testa. Le elezioni lo fanno evaporare. Solo così si può spiegare quella battuta, triviale, spazzatura  con la quale il bocconiano ha pensato di fare una furbata.

Per il professore tutti in Italia sono “vecchi”. C’è solo lui, giovin arbusto, che può salvare l’Italia, ed ecco che  parlando a Napoli, la butta là: Dice a proposito dei partiti che “ uno è stato fondato nel ’94, quindi non è né vecchio né nuovo”. Si tratta ovviamente dell’antenaao del Pdl.  Bontà sua lo definisce , né vecchio né nuovo, quasi una suffcienza. Ppi,prosegue, facendo finta di non  essere poi così certo: “Uno credo che risalga al ‘21”. Prosegue: “ non credo siano in grado legati come sono a interessi costituiti, di offrire una visione nuova da tradurre in atti per garantire gli interessi dei cittadini, come possiamo fare noi,membri della società civile.” Come Berlusconi, peggio di Berlusconi, l’allievo ha  superato il maestro. Perlomeno il cavaliere  provincia chiaro e tondo quella che per lui è un’accusa tremenda, “ comunisti”. Monti no, liui usa l’ironia, all’inglese, pensa. Invece non p degna neppure di un vecchio bar dello sport. Offende la storia del nostro Paese, offendo i progressisti.  In quel 1921 nasce una grande forza  popolare, di progresso che si chiamò poi Partito comunista italiano. E sono i militanti comunisti che finiscono insieme a forze democratiche, liberali, a finire in carcere, a pagare un prezzo enorme per la libertà del nostro Paese. Sono i comunisti che animano la Resistenza. Comunisti sono i sette fratelli Cervi . Passi che Berlusconi pensasse di andare a salutare Papà Cervi che era morto. Ma che sia uno che ha governato grazie ai voti di un partito che si chiama Partito democratico  che nasce proprio perché i comunisti italiani capiscono che occorre una apertura ad altre parti della società dar vita ad una forza democratica, di progresso è cosa gravissima.. Restano  di quel partito le radici legate alla storia del movimento operaio, comunista e socialista , sono carne viva nella società italiana.  E poi chi autorizza il professore a definirsi “ società civile”., Ma che scherziamo? Chi non ha  storie bocconiane da mettere in piazza o  fortunati incontri che portano a diventare un manager  della Fiat, alla guida ora della Ferrari.  Un semplice operaio, o uno studente, o un professore , quelli che a scuola ci stanno davvero,, un muratore, un avvocato e potremmo continuare  sono società incivile? E  i suoi candidati che non si sono sottoposti ad alcun giudizio, scelte in ristrette riunioni, clandestine sono società civile? Mentre coloro che hanno raccolto, con le primarie, decine di migliaia di voti sono “società incivili”? I commenti a questa rozza uscita del bocconiano sono arrivati subito, da Bersani e Renzi insieme a parlare a Firenze.. Monti cerca lo scontro non solo con la sinistra ma con quelle forze che sono l’ossatura della nostra democrazia, oggi unite nel Pd. Una strada molto pericolosa quella scelta dal bocconiano. Che si sa da dove parte, non si sa dove può arrivare. Ma, siamo certi, la “ società incivile”, saprà sbarrarla  come è sempre avvenuto nella storia del nostro Paese.

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