Ronde contro i Rom a Bologna: sintomo di intolleranza delle istituzioni

BOLOGNA – Una squadra di circa venti militanti della Lega Nord si è presentata stamattina all’Ospedale Maggiore di Bologna, lanciando proclami intolleranti contro i Rom, che a volte sostano nei pressi dell’edificio per chiedere l’elemosina, a volte chiedono di essere curati al pronto soccorso come tutti gli altri cittadini, a volte si servono dei bagni dell’ospedale, non avendo altra possibilità di curare la propria igiene.

La squadra intollerante, però, come fa regolarmente la Lega Nord per conquistare consensi elettorali, accusava i Rom di molestare i pazienti, creare degrado e “fare chiasso”.  
Il capogruppo della Lega Nord in Comune Manes Bernardini, che ha guidato la squadra, ha definito l’azione, non autorizzata e non perseguita dalle autorità, come una “passeggiata della sicurezza” contro un’etnia che la Lega definsce “indesiderata”. I militanti, muniti di bandiere e simboli di partito, sono anche entrati nell’istituto, intimando ai Rom di uscire dai bagni in cui stavano tentando di provvedere a un minimo di igiene personale. Le principali forze politiche di Bologna hanno contestato il metodo della squadra intollerante, ma non il fine dell’azione. Solo Sinistra, Ecologia e Libertà ha difeso il diritto dei Rom di accedere ai servizi sanitari e alle strutture atte all’igiene personale, paragonando l’azione intollerante all’operato dei nazisti durante il Porrajmos (Olocausto dei Rom). In effetti, la città di Bologna, nonostante sia amministrata dal centro-sinistra, attua politiche fortemente ostili alla comunità Rom, attuando sgomberi, espulsioni e azioni di vessazione finalizzate a rendere la loro vita impossibile e costringerli ad abbandonare la città. Il Gruppo EveryOne ha inviato un appello urgente per i Rom di Bologna all’Alto commissario Onu per i Diritti Umani, al Consiglio d’Europa e alla Commissione europea.

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