In libreria il libro di poesie di Steed Gamero dedicato ai ragazzi nelle case-famiglia

MILANO –  Steed Gamero, poeta e fotografo peruviano, vive in Italia da 14 anni e ha tenuto mostre personali e collettive in Italia e all’estero, riscuotendo importanti consensi e sollevando un dibattito internazionale riguardo alla presenza di gruppi di minoranza nelle società occidentali.

Le fotografie di Gamero sono conservate in importanti musei nazionali e internazionali, fra cui il Museo Nazionale della Shoah di Roma, il Museo Yad Vashem di Gerusalemme, il GLBT History Museum di San Francisco. Nel 2008, dopo aver ammirato alcune delle sue immagini dedicate ai popoli rom e sinti, l’europarlamentare ungherese Viktória Mohácsi definì Gamero come “il fotografo dei diritti umani”, una definizione azzeccata che lo accompagna ancora oggi. L’autore fa parte del movimento globale di poesia e diritti umani 100 Thousand Poets for Change. Nel 2012 ha vinto il Premio Speciale di Poesia “Progetto La Ragazza di Benin City”. Sta per uscire in libreria la sua opera prima di poesia, la raccolta “I ragazzi della Casa del Sole” (Lavinia Dickinson Editore, Genova 2013), il cui tema centrale è la vita degli adolescenti nelle comunità di accoglienza.

Dalla prefazione di Roberto Malini: “Gli eroi di questo libro epico e palpitante risvegliano in sé quei poteri che possono mantenere coeso il loro io, sottraendolo alla disintegrazione repressiva e farmacologica. ‘Non so che cosa c’è in me… che vuole salire,’ scrisse Rimbaud in una lettera a Théodore de Banville. È lo stesso spirito di ribellione e veggenza che risorge nelle giovani anime degli ospiti della Casa del Sole, paradigma di tutti gli istituti per minori con – veri o presunti – problemi familiari. È la stessa lotta per la libertà che combatte l’eroe dei canti di Walt Whitman, una battaglia condotta con le armi della dolcezza e della volontà, per sottrarsi al gorgo della frustrazione e dell’infelicità. È il conflitto che combattono i ragazzi che crescono in un mondo che vuole trasformarli da angeli in cannibali dediti al consumo sfrenato di beni materiali e virtuali: una rivoluzione a difesa del cuore, una crisi che nel meccanismo disgregante delle strutture sociali diventa estrema. E nel polverone sollevato da questo sconvolgimento civile il poeta, che non è cieco, citando un altro autore americano, William Carlos William, ‘vede gli occhi degli angeli'”.

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