Alemanno, gran comunicatore. Ben 73 giornalisti nell’ufficio stampa

ROMA – Leggiamo da  La Repubblica: “ Nonostante nell’organico figurino ben 72 persone , lo scorso 7 marzo la giunta capitolina ha approvato l’assunzione di un’altra giornalista nello staff “ La motivazione: “  garantire piena operatività all’ufficio stampa”.

Ora a noi fa piacere che i giornalisti trovino lavoro anche se  con  contratti precari, a tempo. Ce ne sono tanti disoccupati, in cassa integrazione, le testate non reggono più, la carta stampata subisce la concorrenza non solo della televisione  ma della “rete” dei giornali on line. Così come  siamo sostenitori del fatto che una amministrazione pubblica ha fra i compiti di istituto quello di informare i cittadini. Ci poniamo solo una domanda: per comunicare con il popolo di Roma occorrono ben 73 giornalisti? Sinceramente pensiamo di no. Ci sorge il dubbio, senza ovviamente dare giudizi sulla professionalità del piccolo esercito della comunicazione  armato dal Campidoglio, che non di informazione si tratti, ma di propaganda anche alla luce delle prossime elezioni.

Che bisogno c’era di aprire un nuovo rapporto di lavoro che durerà fino al termine  del mandato amministrativo del sindaco Alemanno? Se, davvero, c’era un problema di “operatività” che in 72 non sono capaci di garantire si doveva assumere a tempo indeterminato la giornalista in questione. Invece il suo contratto  è per tre mesi e prevede circa 12 mila euro.  Ci fa piacere per la giornalista che si porta a casa un gruzzoletto. Ma ci chiediamo ancora: in tempi di spending  review  si dovrebbe  risparmiare anche un solo euro. Il Comune di Roma, fra l’altro. è fra quelli che ha le più alte addizionali, l’Imu alle stelle,il bilancio sempre in crisi , una città che fa acqua da tutte le parti, strade sconnesse, buche ovunque e la finiamo lì. Certo, si dirà, con quei  12 mila euro, non si tappano le falle. Ma se  si va a guardare bene dentro le segrete  stanze della amministrazione capitolina, forse si scoprono altre assunzioni, ben più sostanziose, ben più costose.  Questa è la parte, diciamo economica, ma resta il problema di cosa fanno 72 giornalisti, come passano la loro giornata, quanto scrivono. Stante le moderne tecnologie con questo piccolo esercito si confezionerebbero perlomeno sette quotidiani on line oppure si potrebbero dare alle stampe un centinaio di comunicati oppure si potrebbero fare fotocopie e rassegne stampa con i giornali da tutto il mondo. Ci domandiamo ancora: ma quante sono le iniziative che il comune deve pubblicizzare tanto da richiedere una così sostanziosa “operatività” dell’ufficio stampa per cui ai 72 occorreva aggiungere il numero 73? Non ci pare che Alemanno e la sua Giunta si siano caratterizzati per una gran mole di lavoro per il bene di Roma e dei suoi cittadini. Semmai il contrario. Gi, stà proprio qui il problema.  Meno sono le iniziative  reali  di cui possa vantarsi il sindaco , più occorre la propaganda. Il sindaco in bicicletta, il sindaco che spala la neve, il sindaco che vigila sulla vita notturna e così via dicendo. Vita dura per i giornalisti al suo seguito. Raccontare le gesta del prode Alemanno non è un bel mestiere. Dimenticavamo: qualcuno , consiglieri di opposizione, sindacalisti alle prese ogni giorno con i tagli di ogni genere, contratti bloccati, hanno avuto da dire qualcosa.? Non ci risulta. Forse sono stati un po’ distratti.

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