Rapporto Espad 2012. In crescita l’uso di psicofarmaci tra i minori

Il 15% li assume senza prescrizione medica

Rapporto ESPAD 2012: psicofarmaci in aumento tra i giovani, spesso assunti senza controllo medico. Poma (Giù le Mani dai Bambini): “Ci appelliamo al Ministro della Salute On. Beatrice Lorenzin affinchè parta una campagna d’informazione seria e indipendente sui gravi rischi derivanti dall’assunzione di queste sostanze psicoattive”


PISA – L’Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa (Ifc-CNR) nel suo 15° rapporto relativo all’anno 2012, da poco concluso, conferma un dato allarmante: il 15,4% dei giovani italiani assumono psicofarmaci senza prescrizione medica, e più del 52% di coloro a cui sono stati prescritti continuano ad assumerli successivamente anche senza alcun controllo sanitario. L’indagine – coordinata dalla Dott. sa Sabrina Molinaro – è stata condotta su un ampio campione di 45.000 studenti delle scuole medie superiori in 516 istituti scolastici e ha mostrato altri dati preoccupanti riguardo all’incremento dell’uso improprio di sostanze stimolanti – in particolare amfetamine e loro derivati – e allucinogene.

Paolo Roberti di Sarsina (Dirigente di Psichiatria all’AUSL di Bologna) commenta: “Il venir meno della sorveglianza etica da parte di noi adulti ha queste esatte conseguenze: serve più attenzione e vigilanza preventiva da parte degli enti regolatori rispetto a questi trend, che nonostante quello che si possa pensare non riguarda solo gli Stati Uniti, bensì – come conferma l’eccellente rapporto dei ricercatori di Pisa – anche il nostro paese”.
“Un fenomeno molto preoccupante, in continua crescita in Italia – ha commentato Luca Poma, giornalista e portavoce nazionale di “Giù le Mani dai Bambini”,  il più rappresentativo comitato indipendente per la farmacovigilanza pediatrica in Italia (www.giulemanidaibambini.org) – che peraltro la nostra organizzazione aveva denunciato già nel 2009, riprendendo i dati di un precedente ‘rapporto ESPAD’ che evidenziò già allora un 10% di minori che utilizzavano psicofarmaci in modalità “fai da te” (1), e nuovamente nel 2012 (2). I rischi sono molteplici – continua Poma – effetti collaterali che vanno da complicazioni cardiache anche gravi alla stimolazione di idee suicidarie, a seconda della classe farmacologica utilizzata, a problemi di carattere psicologico e pedagogico: stiamo permettendo la trasmissione ai nostri figli un modello sbagliato, ovvero che basta una pillola per risolvere qualsiasi problema. Tra l’altro questi prodotti – con buona pace delle norme stabilite dagli organismi sanitari di controllo – si reperiscono con estrema facilità su internet, pagando con una comune carta PayPal: sono anni che ci siamo messi gratuitamente a disposizione dell’Agenzia del Farmaco e dell’Istituto Superiore di Sanità per organizzare una campagna seria di prevenzione su questo tema, ma il problema continua ad essere colpevolmente sottostimato. Ci appelliamo allora direttamente – conclude Poma – al Ministro della Salute On. Beatrice Lorenzin, donna che sappiamo essere molto sensibile a queste tematiche: non attendiamo che la situazione vada completamente fuori controllo, come già successo in USA e in altre nazioni, perché qui è in gioco il futuro delle nuove generazioni del nostro paese”

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