Staminali. Una soluzione di compromesso che colma gravi lacune

ROMA – Giunge al termine la vicenda sull’uso delle staminali, colmando le gravi lacune esistenti. Dopo le numerose polemiche,  discussioni  e  “preoccupazioni” emerse anche da parte della comunità scientifica internazionale, è stata adottata una soluzione di compromesso: infatti, chi aveva avviato terapie con il metodo Stamina  può proseguire tali trattamenti presso le strutture pubbliche.

Oltre a confermare la possibilità di continuare le terapie in corso è stato introdotto il termine di diciotto mesi per attuare la sperimentazione clinica necessaria a garantire la sicurezza dei pazienti. Sono 3 i milioni stanziati per la sperimentazione clinica e per avviare i necessari controlli e valutazioni che vedranno il concorso di AIFA, Centro Nazionale  Trapianti e  Istituto Superiore di Sanità. Apprezziamo in tal senso la particolare attenzione rivolta da Governo e Parlamento all’idoneità delle strutture e dei laboratori coinvolti nella sperimentazione e nelle terapie, con specifico riferimento alle condizioni di lavorazione e conservazione di cellule e tessuti .
Troviamo estremamente utile, inoltre, l’imposizione di termini di frequenza delle comunicazioni da parte del Ministero della Salute alle Commissioni Parlamentari ed alla Conferenza Stato Regioni, che contengano informazioni dettagliate sulle attività di controllo, di valutazione e monitoraggio, nonché sull’utilizzo delle risorse messe a disposizione.
Risorse che dovranno provenire esclusivamente dalla lotta a sprechi ed abusi, non da ulteriori tagli alle risorse del Servizio Sanitario Nazionale.

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