Fiumicino. Gli Stati Generali di Roma: una convenienza politica. Gli italiani fuori dalla porta

ROMA – Tra promesse, annunci, grandi propositi per il futuro, si sono aperti il 22 febbraio a Roma al Palazzo dei Congressi dell’Eur, con un imponente schieramento di forze dell’ordine, gli Stati Generali di Roma Capitale.

Alla convention, organizzata dal Sindaco Alemanno, hanno partecipato anche il Ministro per le infrastrutture Altero Matteoli e il Presidente di Alitalia/CAI Roberto Colaninno. La kermesse ha offerto l’occasione al Presidente Colaninno di sparare a zero sulle infrastrutture e i sistemi aeroportuali, ritenuti inadeguati al continuo incremento del flusso di passeggeri su Fiumicino, anche in funzione della candidatura di Roma per ospitare le Olimpiadi del 2020. Una denuncia quella di Colaninno immediatamente raccolta e supportata dal Sindaco Alemanno, nonché dal Ministro Matteoli.  Il presidente di Alitalia/Cai  ha fatto sapere che nel 2014 la compagnia porterà a Fiumicino 20 milioni di passeggeri, nel 2009 erano 15 milioni e ha anche aggiunto:  “Fiumicino nel 2010 ha visto transitare complessivamente 36 milioni di passeggeri, nel 2014, stime abbastanza sicure prevedono tra i 45 e i 50 milioni di passeggeri”.  Da qui la sua preoccupazione in relazione al collegamento ferroviario Fiumicino-Roma, definito “da terzo mondo”,  e soprattutto, la necessità ormai improcrastinabile del raddoppio dell’aeroporto di Fiumicino, “che si deve fare assolutamente” – ha sottolineato Matteoli – “l’aeroporto ha grandissime difficoltà ora figuriamoci in seguito, noi abbiamo previsto, perché c’è una legge del Parlamento, aumenti tariffari per realizzare risorse per fare Fiumicino 2″.

“La denuncia di Colaninno è centrata” – ha ribattuto immediatamente Alemanno –  “Il primo appello è quello di sbloccare il finanziamento di Fiumicino 2 che non deve essere pronto tra 3 anni ma nel 2020 per le Olimpiadi, perché senza un aeroporto adeguato anche la candidatura olimpica viene depotenziata”  – e ancora – “chi viene nella capitale non può scendere in un aeroporto vecchio e impresentabile, meritiamo un hub che sia veramente mondiale”. C’è da chiedersi allora, come sostiene anche Filippo Zaratti, Consigliere regionale di Sinistra Ecologia e Libertà, a cosa siano serviti tutti i milioni spesi in questi anni passati per ammodernare l’aeroporto se è ancora così impresentabile.
Ora questi propositi espressi nella convention, se letti con leggerezza e in maniera del tutto superficiale e approssimativa, potrebbero apparire in tutta la loro positività:  ampliamento aeroporto = aumento dei servizi = aumento anche dei posti di lavoro. Argomento questo sul quale si è già fatta la solita propaganda e, in cui si è parlato di qualcosa come 2500 posti di lavoro in più per ogni milione di passeggeri, in realtà non è dato sapere bene come si sia arrivati a dare questi numeri.

La situazione comunque è molto più complessa e articolata di come la si voglia far apparire, dietro a quella che viene definita “un’opera strategica”, appunto il raddoppio dell’aeroporto di Fiumicino, ruotano in realtà una serie di interessi economici di parte di non poco conto, con investimenti sia a medio che lungo termine. Tanto più che di fatto non c’è alcuna necessità reale di raddoppio dell’aeroporto. A fornirci alcune delucidazioni a proposito del suddetto progetto miliardario, è il Comitato FuoriPista, nella persona di Marco Mattiuzzo, uno dei portavoce di questa organizzazione, già in essere da qualche anno, con il quale abbiamo avuto modo di confrontarci rispetto a quanto enunciato da Colaninno. Il Comitato Fuoripista è formato da vari esponenti della società civile ed è finalizzato proprio a sensibilizzare le autorità locali e nazionali sulle possibili problematiche derivanti dal progetto di ampliamento dell’aeroporto. Mattiuzzo sostiene che “I servizi a terra possono essere razionalizzati ed efficientati utlizzando le strutture già esistenti o realizzandone nuove nei terreni esistenti all’interno dell’attuale sedime aeroportuale. Bastano degli adeguamenti, piccole modifiche a livello infrastrutturale”. Inoltre è possibile implementare la frequenza dei voli con sistemi di radiofrequenza (come a Londra e Chicago), garantendo la sicurezza senza la necessità di realizzazione di nuove piste.

Aggiunge poi: “Oggi Fiumicino movimenta 30-33 milioni di passeggeri, il Comitato con alcuni piloti, tecnici e gente che lavora nel settore aeroportuale, ha compiuto degli studi attraverso i quali si è arrivati a stabilire che con le attuali strutture efficientate è possibile gestire e movimentare 70 milioni di passeggeri l’anno. Infatti Londra è un aeroporto nel quale transitano 70 milioni di passeggeri l’anno, ed ha solo 3 piste proprio come Fiumicino”.  ADR ha dichiarato che nel fine settimana della metà del mese di agosto, giornalmente, ci sono stati oltre 180mila transiti. Questo dato su proiezione annuale significherebbe oltre 65milioni di transiti contro i 32 milioni attuali. Tutto ciò è avvenuto in attesa del completamento previsto per l’anno 2012, del molo “C”, struttura di supporto che servirà a incrementare di ulteriori 5 milioni i transiti annui. 
Questo semplice dato dimostra che il raddoppio dell’Aeroporto non è necessario per il miglior funzionamento del sistema aeroportuale nazionale svelando invece le bugie di chi sostiene il contrario”.

Il raddoppio dell’attuale struttura inoltre comporterebbe un vero e proprio disastro ambientale e agricolo, visto che si sta parlando di abitazioni e di terreni a vocazione agricola, e di almeno 200 famiglie, se non di più, che vivono di agricoltura, e i cui terreni verrebbero espropriati in nome della cementificazione, “la legge è fortemente penalizzante per chi viene espropriato mentre è sempre a vantaggio di chi espropria (ovvero lo Stato)”.
Senza poi contare che verrebbero cancellati ettari ed ettari di aree protette della riserva del Litorale Romano, e come ci spiega Mattiuzzo “Si parla di 1300 ettari intermante ricadenti dentro la riserva statale del Litorale Romano. WWF e Legambiente combattono al nostro fianco, in particolare con Legambiente si sta affrontando una battaglia di sostanza riguardo i disagi che un simile progetto può far ricadere sulla salute della popolazione”. Stiamo parlando infatti dell’aumento esponenziale dell’inquinamento acustico e atmosferico. “Come è possibile ipotizzare un raddoppio di un aeroporto che, già oggi, è ampiamente fuori legge per inquinamento acustico e che dovrebbe già da ora essere riadeguato ai limiti imposti dalla Comunità Europea?”.  Di questo problema il Comitato ha cercato invano di parlarne con la Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini,  a cui è stata presentata una petizione popolare con 2500 firme proprio in relazione al discorso dell’inquinamento acustico e con una richiesta di coinvolgimento dell’Arpa, l’Agenzia Ambientale della Regione per l’avvio di un monitoraggio costante, meticoloso e veritiero nei territori limitrofi all’aeroporto. Inutile dire che la richiesta è caduta nel vuoto. In tutta risposta a questo problema la Polverini infatti ha recentemente dichiarato che: “lo sviluppo della compagnia aerea e dell’economia laziale non può andare oltre se tutti insieme, a cominciare dal governo, non ci impegniamo nel raddoppio dell’aeroporto di Fiumicino.”

C’è da dire che in tutto questo chi non andrebbe sicuramente a perderci da nessun punto di vista, anzi ne sarebbe sostanzialmente avvantaggiato è la Maccarese S.p.A. che guarda caso è del Gruppo Benetton, che sempre casualmente detiene la Gemina Holding, la quale controlla gli Aeroporti di Roma e che tramite Atlantia S.p.A. detiene anche l’8,85% di Alitalia /Cai (di cui Colaninno è Presidente), in sostanza  ADR (partecipata Benetton) propone il raddoppio dell’aeroporto sui terreni della Maccarese Spa (anche questi di Benetton)!                               

Giocate ad unire tutti i puntini, come in un famoso gioco enigmistico, e trarrete le opportune conclusioni.

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