Metodo stamina. Il ministero faccia subito chiarezza

ROMA – Oggi si riunisce la Commissione Scientifica ministeriale che esamina il protocollo clinico di Stamina.

La Federconsumatori da tempo segue con attenzione tale vicenda, analizzando le perplessità e gli aspetti poco chiari che, di giorno in giorno, emergono relativamente alla sperimentazione di tali cure.
Vi sono diversi appelli di autorevoli scienziati che chiedono espressamente di mettere fine al protocollo clinico ed alla sperimentazione, ponendo un particolare accento sulla tutela della salute dei pazienti e sulla difesa del sistema sanitario.
Ai primi di agosto venti scienziati italiani, massimi esperti della ricerca su cellule staminali, chiedevano al Ministro Lorenzin di rendere pubblico il Protocollo Stamina e mettevano in evidenza che, di fronte ad un protocollo non protetto da brevetto e di cui non si trova traccia nella letteratura scientifica, il Governo ha il dovere di fare chiarezza e garantire rispetto e tutela della salute. 
A poche settimane di distanza l’appello di cinque scienziati italiani dice no  non solo alla segretezza, ma anche alla sperimentazione del metodo Stamina. Le ragioni  dell’appello parlano di farmaci imperfetti e pericolosi, di manipolazioni di informazioni, plagio, abusi ed illegalità diffuse. A questi si aggiunge oggi le lettera dell’Associaizone Luca Coscioni in cui si sottolinea che “C’è una inchiesta in corso da parte della procura di Torino. La comunità scientifica nazionale ed internazionale si è espressa contro la sperimentazione di tale metodo, di cui al momento non si conosce nulla e che ha creato un pericoloso precedente in violazione di norme italiane e comunitarie, subendo anche un’ordinanza di blocco da parte dell’organismo competente l’Aifa, a seguito di una ispezione dei Nas.”
Per questo riteniamo fondamentale che il Ministero faccia urgentemente chiarezza sulla sperimentazione di quello che, tra l’altro non è nemmeno l’autentico metodo Stamina ma, come dichiarato dallo stesso Vannoni, è una “versione semplificata” in modo da poter essere utilizzata da inesperti.
Nell’attesa che sia fatta luce sulla vicenda chiediamo la sospensione della sperimentazione.
La priorità è quella di garantire l’assoluta sicurezza dei pazienti, di ripristinare il rispetto della dignità e dei diritti dei malati e dei loro familiari.

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