Civitanova Marche. Le misure contro i rom si susseguono

Protesta europea di EveryOne Group e Cittadinanza Attiva

MILANO –  La giunta comunale di Civitanova Marche, una giunta di centro-sinsitra, ha approvato una delibera che il quotidiano Il Resto del Carlino definisce “anti-rom” (vedi link qui sotto).

Si tratta del “divieto di campeggio libero”, strumento consegnato alla polizia municipale per autorizzare l’allontanamento delle famiglie rom (e non solo) in emergenza sociale. Come in altre città, le istituzioni hanno scelto di ignorare quanto prevede la Strategia europea su Rom e Sinti, la recente Raccomandazione del Consiglio d’Europa su Rom e Sinti e la stessa Carta dei diritti fondamentali della persona nell’Unione europea. “Le istituzioni comunali avrebbero un preciso dovere,” spiega Roberto Malini di EveryOne, “di fronte a nuclei familiari indigenti ed emarginati che cercano rifugio. Sostenerli, conoscere i drammi che li hanno spinti nel territorio del Comune, intervenire nelle emergenze sociali, assistere le famiglie, che spesso sono solo di passaggio, stremate da altri sgomberi, da altre persecuzioni”. EveryOne Group e Cittadinanza Attiva di Civitanova Marche chiedono al ministro dell’Interno Angelino Alfano, al ministro per l’Integrazione Cécile Kyenge, all’UNAR e all’Ombusdman delle Marche di intervenire affinché alla brutalità degli allontanamenti forzati sia sostituita l’umanità dell’attenzione socio-sanitaria, come prevedono le leggi civili europee. Le due organizzazioni rivolgono inoltre un appello urgente al Parlamento europeo, alla Commissione europea e al Consiglio dell’Ue, affinché utilizzino la propria autorità per impedire che siano approvate – a livello locale o nazionale – leggi improntate all’ostilità verso una minoranza etnica, che sono in contrasto con lo spirito dell’Unione europea e causano ogni anno dolorose crisi umanitarie.

 

 

 

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