Una corsa in metro senza pantaloni. In mutande da Pechino a New York

 

SYDNEY  – In mutande, su metro e bus delle principali città del mondo, da Pechino a Parigi, passando per Sydney. Questa domenica è la 13esima edizione della Giornata «Una corsa in metro senza pantaloni»: protagonisti viaggiatori buontemponi di tutto il mondo, l’evento è un tormentone globale da quando, nel 2002, è nato a New York. Dodici anni fa furono solo 12 persone ad aderire al bizzarro invito, quest’anno migliaia di persone partecipano a quello che gli organizzatori definiscono «un inno alla stupidità». 

 

Le mutande sono permesse, meglio se colorate e sgargianti. Per amplificare l’effetto sorpresa sui passanti, dalla cintola in giù sono incoraggiate ‘misè il più possibile formali, perfetti giacca e cravatta. Gli aderenti non devono parlare tra di loro, anzi devono svolgere le normali attività di una giornata sui trasporti: leggere un libro, un giornale, lavorare a maglia… E se vengono interpellati sul loro curioso abbigliamento, devono dire che semplicemente si sono dimenticai di indossare i pantaloni: non devono dire che conoscono assolutamente nessuno degli altri eventualmente in mutande e ,in tono gentile e cortese, insistere sul fatto che è una coincidenza che anche qualcun altro siano nella stessa situazione.  Quest’anno si sono viste alcune persone prendere la metro in mutande anche a Pechino: «Voglio dimostrare», ha spiegato il 22enne Hung Lin, in mutanda blu decorata ‘a pois’, che «i cinesi) si sono internazionalizzati». 

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