Ritorna lo spettro della privatizzazione dei servizi pubblici

ROMA – “Ci risiamo: come un mantra ritorna l’ossessione della privatizzazione dei servizi pubblici locali anche oltre le indicazioni europee che pure non sono un dogma. È di questi giorni il nuovo assalto che, nella discussione al Senato, rimette al centro il tentativo di privatizzare Acea, Atac e Ama”. Così Claudio Di Berardino, segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio.

“Lo abbiamo già detto e non ci stancheremo di ripeterlo – aggiunge-: i servizi pubblici locali devono rimanere pubblici, soprattutto in presenza di una crisi economica di portata storica perché possono contribuire a conservare un tessuto sociale che altrimenti rischia di dissolversi. Così come abbiamo ripetuto più volte che devono essere riformati in profondità per renderli efficienti ed efficaci. Volontà testimoniata, solo per fare un esempio, dagli accordi che le organizzazioni sindacali hanno sottoscritto”. “Il sindacato è pronto a fare la sua parte – prosegue Di Berardino – ma all’interno di un contesto che salvaguardi i diritti e miri alla riorganizzazione del lavoro e alla sua riqualificazione nonché al miglioramento dei servizi. Il Governo anziché ingegnarsi su come licenziare i lavoratori, definisca modalità, strumenti e risorse per contribuire a rilanciare aziende come Acea, Atac e Ama che rappresentano il cardine del futuro sviluppo economico della nostra città e del nostro territorio”.

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