Pedofilia. Un italiano su tre approva il sesso tra adulti e adolescenti

ROMA – In occasione della campagna per l’uso responsabile di Internet, il Safer Internet Day, fissato per l’11 di Febbraio, viene resa nota l’ultima indagine Ipsos di Save the Children. Il risultato di questa ricerca porta con sè dati e considerazioni pericolosamente ambigue.

Il 38% degli italiani accetta rapporti sessuali tra adulti e adolescenti, siano esse fisiche o solo virtuali. 

La rete e soprattutto i social network offrono in modo fin troppo facile la possibilità di stabilire contatti assidui, che possono trasformarsi in relazioni: tra gli over 45, sono molti coloro che si affacciano al sistema virtuale per colmare un importante vuoto relazionale e affettivo della vita reale; il 37% degli italiani infatti afferma di utilizzare il web, e soprattutto i social network, per conoscere persone disponibili a fare amicizia o a intrattenere un rapporto di affetto o amore. L’81% degli italiani pensa che le interazioni sessuali tra adulti e adolescenti siano diffuse e trovino in internet il principale strumento per iniziare e sviluppare la relazione, che può portare nell’incontro fisico.
La giustificazione e la superficialità delle motivazioni sono rafforzate da altri dati della ricerca che vedono giudicare i ragazzi di oggi più disinvolti nell’approccio con gli adulti, più disinibiti nei comportamenti, sessualmente più precoci, che raggiungono prima la maturità sessuale e non quella emotiva, che abbiano meno pudore, oppure, più in generale, che siano più maturi di un tempo sotto ogni aspetto.
La situazione sembra stia sfuggendo di mano, in bilico tra la semplicità con la quale è possibile che tutto questo si verifichi e l’inconsapevolezza o non curanza della natura dei fatti.
La responsabilità viene attribuita dal 49% degli intervistati interamente all’adulto, ma secondo il 41% anche gli adolescenti hanno parte attiva nell’iniziativa del contatto.
“Nella nostra esperienza di lavoro sul campo coi ragazzi, veniamo spesso a conoscenza di tentativi di relazione da parte di un adulto con un minore. – commenta Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children – Non ci aspettavamo un grado di tolleranza così alto dei rapporti da parte dell’opinione pubblica che, a nostro avviso, prelude a un’accettazione di una deresponsabilizzazione e di un disimpegno degli adulti rispetto al loro ruolo nei confronti degli adolescenti” .

Contemporaneamente, arriva nelle mani di papa Francesco il “dossier pedofilia” della diocesi di Savona, ad opera di Luisa Bonelli, medico della cittadina ligure, ex ministro dell’Eucarestia  e catechista, strettamente legata agli ambienti cattolici e che di recente ha rivolto accuse di un peso notevole, denunciando ripetuti abusi sessuali da parte di sacerdoti sui minori. In questo caso non è Internet ad essere protagonista e artefice di episodi di pedofilia ma al di là della veridicità delle accuse, che saranno confermate o smentite, è necessario riflettere e prendere provvedimenti su una questione come il sesso: solo mezzo secolo fa parlarne era quasi un tabù, adesso viene nominato con estrema leggerezza.
A volte nella vita è importante prendere una posizione, altre trovare una via di mezzo: parlare di sesso, in generale non dovrebbe essere vietato, nè essere così facile. Solo così forse gli verrà attribuito il giusto peso.


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