Agricoltura. Ogm. Ora manca maggioranza qualificata in Consiglio Ue

Legambiente: “La Commissione ritiri la sua proposta di autorizzazione alla coltivazione del mais transgenico 1507”

 

ROMA – Il Consiglio Affari Generali dell’Unione europea oggi ha detto un chiaro no alla coltivazione di ogm in Europa. Per la prima volta ben 19 paesi, inclusa l’Italia, hanno votato contro l’autorizzazione alla coltivazione del mais geneticamente modificato 1507. Purtroppo grazie all’astensione della Germania non è stata possibile raggiungere la maggioranza qualificata richiesta.

L’ultima parola spetta ora alla Commissione. Legambiente – di fronte al no forte e chiaro della maggioranza degli Stati membri e del Parlamento europeo nella sua risoluzione del 16 gennaio scorso – chiede alla Commissione di ritirare la sua proposta di autorizzazione alla coltivazione del mais transgenico 1507.

“Dopo il voto di oggi del Consiglio – dichiara Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente – diventa prioritario includere tra le priorità del prossimo semestre italiano di presidenza dell’Unione europea l’approvazione del regolamento di modifica della direttiva 2001/18, in modo da consentire agli stati membri il diritto di vietare sul proprio territorio la coltivazione di OGM anche per ragioni socio-economiche. Un diritto imprescindibile per garantire la sicurezza e la qualità dell’agricoltura italiana”.

Il voto contrario all’autorizzazione trova fondamento anche nelle forti lacune della valutazione dei rischi effettuata dall’EFSA non solo su lepidotteri e specie acquatiche, ma soprattutto per quanto riguarda la tolleranza del mais 1507 al glufosinato ammonio, caratteristica che porta ad un maggiore impiego di questo pericoloso erbicida. Il glufosinato, infatti, è classificato come tossico per la riproduzione e rientra quindi tra i criteri di esclusione previsti dal regolamento comunitario 1107/2009. I criteri di divieto, nel caso di sostanze già approvate e sul mercato, si applicano al momento del rinnovo dell’autorizzazione, che per il glufosinato è previsto nel 2017.

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