Il tempo è scaduto: ora i conti li fate con noi. Mobilitazione per il Diritto allo Studio

27-28 febbraio le iniziative promosse  da Link-Coordinamento universitario

ROMA – A dieci mesi dal lancio ufficiale della Campagna nazionale “Non c’è più tempo! 10 proposte per il Diritto allo Studio”, proprio mentre la Ministra Carrozza ha più volte affermato che lo stato del DSU in Italia necessita di interventi urgenti, LINK – Coordinamento Universitario lancia una due giorni di mobilitazione nazionale interamente dedicata al Diritto allo Studio.

“Le studentesse e gli studenti del nostro paese non possono più aspettare – dichiara Mario Nobile, Responsabile Diritto allo Studio di LINK – Coordinamento Universitario – per questo abbiamo deciso di organizzare il 27 e il 28 febbraio un convegno con ospiti nazionali ed internazionali che si occuperà di rilanciare le nostre proposte su finanziamenti, politiche abitative, cittadinanza studentesca, welfare e diritto allo studio e un grande presidio di protesta davanti al Ministero dell’Università”.

La condizione degli studenti beneficiari di borse di studio e posti alloggio nel nostro paese è tra le peggiori d’Europa e la causa è da ricercare negli ingenti tagli al Fondo Integrativo Nazionale a cui è seguito un consistente aumento delle tasse versate dagli stessi studenti, diventati ormai i primi finanziatori di un diritto costituzionalmente garantito.

“Alla Ministra Carrozza, al Governo e la politica tutta – rilancia Alberto Campailla, Portavoce Nazionale di LINK – Coordinamento Universitario – diciamo a gran voce che il tempo è scaduto!

Dopo anni di false promesse è giunto il momento di riformare, con il coinvolgimento degli studenti, i Livelli Essenziali delle Prestazioni e di eliminare definitivamente la vergognosa figura dell’ “idoneo-non beneficiario” rifinanziando pesantemente il sistema del DSU così da restituire alla popolazione studentesca del nostro paese quei diritti negati per anni.

Il 27 e 28 febbraio ci mobiliteremo da tutta Italia per dire ancora una volta a Governo e Regioni che: ora i conti li fate con noi!”.

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