Alitalia. Lavoratori scrivono ai sindacati. Così non ci rappresentate più

ROMA – “2008 compagnia risanata, 2014 compagnia nel baratro, 6 anni di sacrifici , non può essere colpa nostra”. Così inizia la lettera che un gruppo di lavoratori Alitalia ha inviato ai sindacati che, proprio in questi giorni stanno partecipando alla delicata  trattativa sul costo del lavoro e sui presunti esuberi.

 

LA LETTERA

Questa lettera è indirizzata a tutti i sindacati e nasce da una sfiducia profonda, sentimento sempre più diffuso in molti lavoratori italiani. Vuole essere un esortazione ad un esame di coscienza dei vertici sindacali e ad un cambio di rotta senza il quale il ruolo dei sindacati si vede svuotato dei suoi principi originari sempre più simili alla politica che nulla ha di più lontano dagli interessi dei cittadini e dei lavoratori. Siamo un gruppo di lavoratori Alitalia.

Ci chiediamo come sia possibile che chi è preposto a difendere e rappresentare i lavoratori sembri così lontano dagli stessi a tal punto da fare incontri quasi segreti e senza che i lavoratori sappiano quasi nulla in merito.  Perché si decide dall’alto , nelle segreterie senza consultarci? Senza Referendum?

Questo non è il sindacato che vogliamo!

Perchè sempre più si fa strada tra i lavoratori il sospetto che i sindacati non siano dalla loro parte?  Questa distanza deve essere accorciata , la fiducia riconquistata , i sospetti di interessi non conformi al bene dei lavoratori, chiariti, con azioni , segnali e strategie , da chi ha il dovere di rappresentarci tutti, indistintamente dal colore politico. I nostri interessi devono essere i vostri interessi. Siamo a chiedervi trasparenza e unità di intenti.

Siamo qui a chiedervi confronto con chi dà il proprio lavoro e produce ricchezza con fatica , sacrifici enormi in termini di vita , affetti, famiglia e con professionalità per la propria amata azienda. Comprendiamo la situazione ma vorremmo anche dire BASTA alle vostre divisioni e dire a tutti e voi lo sapete bene, che questa situazione non ci vede responsabili .  Ci siamo fatti carico di colpe non nostre e abbiamo dimostrato di sapere farci carico di sacrifici in termini salariali e di competitività che non hanno eguali in Europa. Noi abbiamo fatto la nostra parte, ci chiediamo chi non ha fatto la propria .

Perché dobbiamo pagare noi e sempre e solo noi il prezzo di strategie rivelatesi perdenti e inadeguate? Perchè dobbiamo accettare passivamente , senza essere ascoltati , senza essere consultati e senza porre sacrosante condizioni ? Siamo pronti a discutere solo a fronte di un piano di sviluppo serio e un rinnovamento del management. Dobbiamo pagarla noi la ristrutturazione del debito o chi lo ha causato?

Chiediamo dunque a gran voce che vengano fatte assemblee pubbliche con possibilità di streaming e referendum con i lavoratori affinché tutti possano sapere vedere e decidere. Le vostre scelte e strategie vanno concertate con chi lavora e porta l immagine dell Italia nel mondo e soprattutto garantisce la sicurezza ai ns clienti e passeggeri a cui va tutta la ns riconoscenza. 

 

Gruppo di lavoratori Alitalia

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