Rapporto Istat 2014: aumentano i depressi, gli obesi e i tumori maligni

ROMA – L’Istat ha scattato una precisa fotografia della sanità in Italia. L’Istituto di statistica ha presentato il rapporto “Tutela della salute e accesso alle cure”, studio realizzato in collaborazione con la Regione Piemonte, presentata a Roma al ministero della Salute. Il report evidenzia un gap tra le varie Regioni d’Italia; migliorano infatti le condizioni di salute degli intervistati residenti al Nord e peggiorano quelle dei cittadini del Mezzogiorno.

Numeri che diventano il sintomo di un peggioramento delle discriminazioni territoriali causate dalla diversa qualità e dal diverso tipo di servizi erogati dalle varie amministrazioni sanitarie regionali. Ad ogni modo, la prevenzione cresce in ogni parte del Paese, la percentuale di italiani che ha fatto ricorso ad una visita specialistica è infatti cresciuta del 15 per cento rispetto alle rilevazioni del 2005. Trend in crescita che riguarda tutti i medici tranne gli odontoiatri, che hanno dovuto registrare un calo di pazienti pari al 30 per cento.


Entrando nel dettaglio, la malattia più diffusa nel Paese è la depressione, che coinvolgerebbe circa 2,6 milioni di italiani. Pazienti aumentati con il peggiorare della crisi economica. Rispetto al 2005 sarebbero aumentati del 60 per cento i tumori maligni e del 50 per cento le malattie della tiroide, sarebbero invece diminuite le diagnosi relative a problemi dell’apparato respiratorio e di artrosi e artrite. Continuano a salire i dati relativi ai pazienti colpiti da allergie, demenze senili ed emicranie ricorrenti. Non possono essere trascurati i numeri relativi al boom dell’obesità tra i bambini – + 48 per cento al Sud –, campanello d’allarme che, se trascurato, porterà all’inesorabile aumento di problemi cardiovascolari negli adulti di domani. A far tirare un sospiro di sollievo sono le cifre sulla prevenzione di questo tipo di problemi, quasi il 90 per cento della popolazione si è sottoposta, almeno una volta nella vita, a controlli della glicemia, del colesterolo e della pressione arteriosa.

Secondo i dati presentati dall’Istat circa un italiano su tre assume con cadenza quotidiana un farmaco prescritto dal medico, numeri destinati a salire se si analizzano i dati relativi alle persone più avanti con l’età. Il rapporto certifica il crollo del ricorso ai prodotti omeopatici e alla “medicina alternativa”. Nel 2013 erano circa 4,9 milioni le persone che hanno scelto, nei 3 anni precedenti l’intervista, di ricorrere ad almeno un rimedio o terapia di tipo non tradizionale. Erano invece quasi 8 milioni nel 2005, pari al 13,7 per cento della popolazione. Cresce intanto il livello di soddisfazione generale per la qualità dei servizi e delle prestazioni garantiti dalle strutture pubbliche: il dato medio è pari ad 8 su 10. Giudizio che conferma il ruolo guida del nostro Sistema sanitario nazionale a livello globale.


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