Istat. Crescere un figlio è diventato un lusso

ROMA – È di oggi la notizia dell’Istat che riporta la crescita esponenziale delle famiglie italiane senza figli: aumentate del 10% in dieci anni. Un dato che, purtroppo, non ci sorprende affatto. Da tempo, infatti, denunciamo i costi proibitivi relativi al mantenimento di un figlio.

Ogni anno l’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori realizza un’indagine (reperibile sul nostro sito) che analizza le spese per mantenere un figlio dalla nascita fino ai 18 anni. Una spesa varia molto in base al reddito familiare. Per una famiglia con reddito disponibile netto di 34.000 Euro annui crescere un figlio fino alla maggiore età costa mediamente 171.000 Euro. Particolarmente proibitive le spese relative al primo anno di vita di un bambino, che nel 2014 variano da 6.766,90 a 14.427,73 Euro. Costi che fanno ben capire come la avere un figlio, oggi in Italia, sia diventato un vero e proprio lusso riservato a pochi. I servizi ed i sussidi offerti dagli enti locali sono pressoché inesistenti: basti pensare agli asili nido. È evidente che, di fronte a questa situazione ed alla crescente difficoltà economica delle famiglie (il cui potere di acquisto è diminuito del -13,4% dal 2008 ad oggi), sono sempre di più le coppie che rinunciano ad avere un figlio. Senza lavoro, senza casa, senza prospettive, anche solo ipotizzare di avere un bambino sta diventando una vera e propria utopia. Per questo è necessario agire con serietà per restituire, è proprio il caso di dirlo, un futuro al nostro Paese. Il primo passo da fare in questo senso è l’avvio di un piano straordinario per rilanciare l’occupazione giovanile. Restituire speranze ed opportunità ai giovani, dando loro un reddito certo e mettendoli in condizione per progettare un futuro è il presupposto fondamentale per la ripresa, sia dal punto di vista economico che da quello sociale.  

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