Papa, prima i poveri, logica di Dio è condivisione

ROMA – «Gesù ci insegna ad anteporre le necessità dei poveri alle nostre. Le nostre esigenze, pur legittime, non saranno mai così urgenti come quelle dei poveri, che non hanno il necessario per vivere: non hanno da mangiare, nè da vesatirsi, non hanno la possibilità di avere medicine, i loro bambini non possono andare a scuola». Papa Francesco ha commentato così l’episodio evangelico della moltiplicazione dei pani e dei pesci, con i quali venne sfamata la folla di cui «Gesù ebbe compassione».

«Di fronte alla gente stanca e affamata, i discepoli – ha sottolineato il Pontefice – pensano che sia meglio congedarla, perchè possa andare a procurarsi il cibo. Gesù invece dice: date loro voi stessi da mangiare. Due reazioni diverse, che riflettono – dunque – due logiche opposte: i discepoli ragionano secondo il mondo, per cui ciascuno deve pensare a sè stesso; Gesù ragiona secondo la logica di Dio, che è quella della condivisione». 

«Se Gesù avesse congedato le folle, tante persone – ha osservato Bergoglio – sarebbero rimaste senza mangiare. Invece quei pochi pani e pesci, condivisi e benedetti da Dio, bastarono per tutti». In proposito, il Papa ha richiamato l’attenzione sul fatto che quanto accaduto «non è una magia, è un ‘segno che invita ad avere fede in Dio, Padre provvidente, il quale non ci fa mancare il ‘nostro pane quotidianò, se noi sappiamo condividerlo come fratelli». «Quante volte – ha aggiunto il Papa – ci voltiamo da un’altra parte per non guardare i fratelli bisognosi, ed è un modo educato per dire in guanti bianchi: arrangiatevi da soli». Nel racconto del miracolo straordinario ricordato nella liturgia di oggi, secondo Francesco «possiamo cogliere tre messaggi: il primo è la compassione» perchè «di fronte alla folla che lo rincorre e non lo lascia in pace, Gesù non reagisce con irritazione, non dice, ‘ma questa gente mi dà fastidiò, no, no. Ma sente compassione, che non è semplicemente sentire pietà è di più, è immedisimarsi nella sofferenza altrui al punto di prenderla su di sè: così è Gesù, soffre con noi, sa che non lo cercano per curiosità, ma per bisogno»; il secondo messaggio è la condivisione, ed il terzo riguarda l’Eucaristia nella quale «Gesù non dona un pane, ma il pane di vita eterna, dona sè stesso, offrendosi al Padre per amore nostro».

«Chi va all’Eucaristia senza avere compassione e senza condividere si trova non bene con Gesù», ha ammonito Bergoglio rivolto ai fedeli di piazza San Pietro. «Compassione, condivisione, Eucaristia: questo – ha poi riassunto il Papa – è il cammino che Gesù ci indica in questo Vangelo. Un cammino che ci porta ad affrontare con fraternità i bisogni di questo mondo, ma che ci conduce oltre questo mondo, perchè parte da Dio Padre e ritorna a Lui». «La Vergine Maria, Madre della divina Provvidenza, ci accompagni – ha invocato infine – in questo cammino». 

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