Da Assisi una veglia per l’Iraq a San Francesco

ASSISI – Da Assisi un’invocazione forte per la pace e una preghiera per l’Iraq. Accogliendo volentieri l’invito della Conferenza Episcopale Italiana a fare del prossimo 15 agosto una giornata di preghiera per questa intenzione, la diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino d’intesa con la Comunità del Sacro convento e con tutte le famiglie francescane, organizza una veglia speciale nella Basilica inferiore di San Francesco alle ore 21 del 15 agosto.

“Le notizie che giungono dall’Iraq – ha dichiarato il vescovo monsignor Domenico Sorrentino – sulla sorte di tanti cristiani, e con loro anche di altri uomini e donne di diverso credo,  aggrediti  con violenza brutale da un esercito che si richiama a presunti motivi religiosi,  sono di una gravità inaudita. Difficile immaginare che ancor oggi si possa arrivare ad azioni così raccapriccianti, prive di ogni senso di umanità. La Chiesa di Assisi, che ha imparato dal Vangelo e dalla testonianza di San Francesco, che la religione non può mai essere motivo di guerra, si sente profondamente coinvolta nella sofferenza di tanti fratelli di quelle  regioni  e di altri paesi del mondo dove si consuma analogo dramma. Lo “spirito di Assisi” che da questa Città serafica è stato testimoniato al mondo dall’incontro orante delle principali religioni ad iniziativa di Giovanni Paolo II, deve ancora soffiare come vento di pace. Come anche  papa Francesco ha sottolineato, con la recente iniziativa di preghiera per la pace in Terra Santa – ha ricordato monsignor Sorrentino – crediamo nel  valore della preghiera, che implica una conversione del cuore e un cambiamento della cultura, per una visione  di pace e di solidarietà senza confini. Ci sentiamo umiliati e turbati per il fatto che si sia costretti a ricorrere alle armi per difendere innocenti ed inermi.  Sappiamo dall’esperienza che gli   interventi armati vanno spesso ben oltre i confini della pura difesa. Pertanto, mentre invochiamo per i fratelli perseguitati la forza della pazienza eroica e del perdono evangelico – conclude il presule – chiediamo una grande alleanza, aperta, dichiarata ed operosa,  tra i cristiani,  il mondo islamico più consapevole dei propri autentici valori religiosi, e tutte le persone di buona volontà, per combattere fanatismo, terrorismo e violenza di ogni tipo, vergogna inaccettabile del nostro tempo”.

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