Papa, viviamo la terza guerra mondiale spezzettata

ROMA – «Oggi siamo in guerra dapertutto. Qualcuno mi ha detto: ‘viviamo la terza guerra mondiale ma a pezzi». Papa Francesco è preoccupato per la perdita della coscienza del male che sembra emergere dall’indifferenza con la quale si assiste agli abominii che sempre accompagnano i conflitti.

«Il mondo – rileva con tristezza – è in guerra e si fanno queste crudeltà. Oggi i bambini non contano. Una volta si parlava di una guerra convenzionale. Ma oggi una bomba ammazza l’innocente col colpevole, colpisce il bambino con la mamma invece degli obiettivi militari».  

Ai giornalisti che viaggiano con lui da Seul a Roma, il Papa suggerisce di «fermarsi e pensare al livello di crudeltà al quale siamo arrivati». «Si può fare – spiega – uno studio empirico e il risultato è da spaventare un pò». Pensiamo, esorta, alla tortura: oggi è uno dei mezzi quasi ordinari nei conflitti, utilizzata anche dai servizi di intelligence e nei processi giudiziari. Eppure è un peccato contro umanità, oltre che un delitto. Per i cattolici è un peccato grave, mortale. Ma è di più: un atto contro l’umanità«. »Nei vostri media – conclude Franceesco rivolto ai vaticanisti – mi piacerebbe che faceste riflettere su questi temi: come vedete il livello di crudeltà e come vedete la tortura. Ci farebbe bene a tutti«. 

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