Vacanze. Quattro italiani su 10 fanno shopping in malghe e cantine

ROMA – Quattro italiani su dieci (41 per cento) durante l’estate non si lasciano sfuggire la possibilità di visitare frantoi, malghe, cantine, aziende, sagre, bancarelle, agriturismi o mercati degli agricoltori dove si stima vengano acquistati prodotti alimentari genuini e tipici per un valore che supera il miliardo di euro nell’estate 2014.

E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ixè che evidenzia quest’anno una tendenza degli italiani in vacanza a privilegiare negli acquisti alimentari prodotti locali a chilometri zero direttamente dai produttori come vini, ortofrutta, olio, formaggi, e altre specialità. L’acquisto di un alimento direttamente dal produttore  ottimizza il rappporto prezzo/qualità ma – sottolinea la Coldiretti – è anche una occasione per conoscere non solo il prodotto, ma anche la storia, la cultura e le tradizione che racchiude dalle parole di chi a contribuito a conservare un patrimonio che spesso non ha nulla da invidiare alle bellezze artistiche e naturali del territorio nazionale. In molti casi la vendita – precisa la Coldiretti – è accompagnata anche dalla possibilità di assaggi e degustazioni “guidate”, che consente di fare una scelta consapevole difficilmente possibile altrove, ma anche di verificare personalmente i processi produttivi in un ambiente naturale tipico della campagna.

Forse anche per questo che tra gli italiani che vengono a contatto con questi luoghi solo uno su cinque alla fine non compera, secondo l’indagine Coldiretti/Ixè. Se la maggioranza dei prodotti tipici acquistati vengono consumati direttamente sul luogo della vacanza negli appartamenti, nei picnic o in spiaggia, magari insieme a parenti ed amici, il 22 per cento degli italiani li porta con se al rientro a casa come souvenir. Dalla mozzarella di bufala in Campania al formaggio Asiago in Veneto, dal pecorino della Sardegna al prosciutto San Daniele nelle montagne del Friuli, dal vino Barolo del Piemonte alla Fontina in Valle d’Aosta, dal limoncello campano al Caciocavallo del Molise – continua la Coldiretti – sono alcuni dei souvenir più richiesti dai turisti per portare un ricordo “appetitoso” dei luoghi di vacanza. Specialità nostrane che – precisa la Coldiretti – possono essere acquistate nella grande varieta’ dei percorsi turistici legati all’enogastronomia presenti nelle città, ma anche nei centri minori delle campagne che si stanno rivitalizzando grazie a queste nuove opportunità.

L’acquisto di prodotti tipici come ricordo delle vacanze è una tendenza in rapido sviluppo favorita – sottolinea la Coldiretti – dal moltiplicarsi delle occasioni di valorizzazione dei prodotti locali che si verifica nei principali luoghi di villeggiatura, con percorsi enogastronomici, città del gusto, fattorie e mercati degli agricoltori di Campagna Amica, feste e sagre di ogni tipo. Una opportunità per i vacanzieri italiani e stranieri che possono così garantirsi souvenir esclusivi e di qualità al giusto prezzo, ma anche una occasione per le imprese agricole che – rileva la Coldiretti – possono vendere senza intermediazioni e far conoscere direttamente le caratteristiche e il lavoro necessario per realizzare specialità territoriali uniche ed inimitabili. Il nostro Paese – conclude la Coldiretti – oltre a vantare il primato europeo delle denominazioni protette dall’Unione europea con 2623prodotti, è “ricco” di 4813 specialità agroalimentari tradizionali, censite dalle Regioni, che sono ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni.

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