Salute. Il bebè non arriva, prova l’agopuntura

Intervista a Franco Menichelli, Presidente associazione agopuntura

ROMA – Da misteriosa tecnica orientale ad atto medico riconosciuto. L’agopuntura, annoverata tra le pratiche terapeutiche ‘non convenzionali’, in Italia ha raggiunto ottimi risultati a livello qualitativo ed è molto diffusa sia come insegnamento sia come cura. “Un tipo di agopuntura che si sta diffondendo sempre di più è quello per curare l’infertilità- spiega alla Dire il professor Franco Menichelli, presidente dell’Associazione Italiana Agopuntura-: in questo caso può funzionare da sola oppure in sinergia con le tecniche di procreazione assistita. Si stima che con l’agopuntura la fertilità aumenti almeno del 30% le possibilità di successo dell’attecchimento dell’embrione”.

Quanti sono gli italiani che si sottopongono all’agopuntura?

“Nel nostro Paese l’agopuntura è stata ‘importata’ circa 30 anni fa e oggi sono 6 milioni gli italiani all’anno che si sottopongono a tale pratica. Gli effetti sono notevoli e, per quanto riguarda l’ambito delle applicazioni, la maggior parte delle richieste vengono dai pazienti per problemi osteo-articolari, disturbi d’ansia, insonnia e cefalee”.

Cosa direbbe a chi ancora pensa all’agopuntura come ad una sorta di ‘stregoneria’?

“L’agopuntura è un atto medico riconosciuto. Purtroppo, però, se ne parla spesso in maniera nebulosa e la maggior parte delle informazioni che circolano sono inesatte. I cittadini avrebbero bisogno di più chiarezza a riguardo. In ogni caso un numero sempre crescente di italiani decide oggi di rivolgersi all’agopuntura”.

Esiste qualche svantaggio legato a questa tecnica?

“L’unico svantaggio è farsi fare l’agopuntura da persone non preparate ovvero da non medici. Chi pratica questa tecnica senza essere medico, oltre a poter causare danni al paziente, compie di fatto un reato. È importante poi che il medico abbia seguito un buon percorso formativo”.

In Cina l’agopuntura si studia all’Università. Qui invece siamo ancora lontani…

“In Italia, non esistendo ancora una facoltà ad hoc, per adesso sta al medico prepararsi e frequentare corsi seri. Da parte nostra ci auguriamo che presto arrivi una legge a tutela; intanto l’Ordine dei Medici di Roma, insieme ad altri, da anni ha istituito un registro di medici agopuntori. Tale registro non ha un valore legale, ma quantomeno rappresenta una garanzia in più per il paziente”.

In Italia ci sono molte erboristerie cinesi in cui si pratica l’agopuntura. Sono affidabili?

“Nel nostro Paese ci sono bravi agopuntori cinesi che sono medici. Il problema è che nella maggior parte di queste erboristerie chi esercita l’agopuntura non è quasi mai un medico e non ha una preparazione specifica. D’altronde anche in Cina, nonostante ci siano dei grandi maestri – soprattutto a Pechino e Shanghai – la media degli agopuntori laureati è molto bassa. Questo perché in Cina la medicina legale è ancora agli albori”.

No all’agopuntura cinese ‘fai da te’, insomma…

“Direi di no. I cinesi qui in Italia fanno tutto da soli, anche le terapie. Allora, per capire se si tratta di un’agopuntura affidabile, prima di tutto bisogna diffidare da chi propone 5 sedute a settimana, come se si trattasse di una fisioterapia: in quel caso è assolutamente da proscrivere. Ognuno poi è naturalmente libero di fare le proprie valutazioni”.

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