Bobo e Stefania contro Matteo Renzi. Craxi fondò il PSE

Bobo Craxi: “Nella sua foga da rivoluzionario senza rivoluzioni, Matteo Renzi fa sfoggio ancora una volta della sua ignoranza ed incoerenza”

ROMA – «Renzi preferisce la »sinistra dell’opportunità« (Berlinguer) a quella »dell’opportunismo« (Craxi). Guidando un Partito prevalentemente costituito da ex comunisti, questa risposta, per quanto sgradevole e totalmente priva di aggancio con la realtà storica, era scontata». È quanto scrive questa mattina su Facebook Bobo Craxi, del Partito socialista italiano, commentando l’intervista rilasciata ieri sera dal Segretario del Partito democratico, Matteo Renzi, alla trasmissione ‘Che tempo che fà, condotta da Fabio Fazio.

«Un ‘gioco della torre ridicolo», aggiunge il figlio del leader socialista, «posto che entrambi furono leader apprezzati di una sinistra divisa perchè diversa: l’una comunista, l’altra socialista. Fatto salvo il fatto che, mentre il primo guidava un Partito comunista in piena guerra fredda, l’altro è uno dei fondatori del Partito socialista europeo a cui il giovane seguace di Tina Anselmi e Benigno Zaccagnini ha recentemente aderito. Niente da dire o da rilevare da parte del vertice del Psi», conclude Craxi, «che di Matteo Renzi è alleato con tutti i crismi?».

«Nella sua foga da rivoluzionario senza rivoluzioni, Matteo Renzi fa sfoggio ancora una volta della sua ignoranza ed incoerenza, dimostrando così di non avere piena contezza della storia della sinistra italiana ed europea, ed affermando alla bisogna tutto ed il suo contrario». È quanto dichiara Stefania Craxi, già sottosegretario agli Affari esteri, commentando le parole pronunciate dal Presidente del Consiglio da Fabio Fazio sulla scelta tra Craxi e Berlinguer.  «È francamente sconcertante – continua Stefania Craxi – la disinvoltura con cui Renzi si riempie la bocca con la parola riformismo, con i richiami alla sinistra europea ed internazionale e con gli elogi a Blair, salvo poi contraddirsi, rivelando il suo background cattocomunista, con la scelta, che solo per il premier resta ovvia, tra Craxi e Berlinguer. »Craxi – prosegue – è uno dei padri del riformismo italiano e del socialismo europeo, l’uomo al quale, il tanto citato Tony Blair, per sua stessa ammissione, s’ispirò nella costruzione del suo Labour. Berlinguer, fu un grande personaggio della storia italiana di certo non paragonabile ad alcune comparse della sinistra dell’oggi, ma non fu certo un riformista, salvo che, essere contro le autostrade, contro la televisione a colori, contro la legge Fortuna e richiamarsi ancora negli anni ’80 alla ‘ricca lezione di Lenin’, per il Premier non sia riformismo d’antan«. 

»Provvederò oggi stesso – conclude Craxi – a far recapitare a Palazzo Chigi il libro con gli appunti inediti di Bettino ad Hammamet. La loro straordinaria attualità potrebbe schiudere a Renzi l’orizzonte di cosa sia il riformismo e cosa Craxi abbia davvero rappresentato per la storia d’Italia, oltre al fatto che potrebbe essere un valido manuale di riferimento per la sua azione di governo, visto che le soluzioni finora annunciate non sembrano destinate a grandi fortune«.

Condividi sui social

Articoli correlati