Banda larga. In Italia peggio del terzo mondo

ROMA – Stimolare il Governo sulla banda larga non è più sufficiente: siamo in uno stato di arretratezza tale su questo versante che sviluppare la rete è diventata una vera e propria priorità per il Paese.

Oltre che una grande opportunità di sviluppo all’insegna della maggiore diffusione delle informazioni, della cultura, della conoscenza, si tratta di un’opportunità senza pari per la crescita ed il rilancio della nostra economia.

Avviare un serio piano di investimenti per la banda larga significa rimettere in moto l’occupazione, soprattutto quella giovanile, che langue in uno stato drammatico.

Inoltre significa creare enormi opportunità per il sistema economico, aumentando la produttività e l’efficienza. Un’occasione che il Paese non può lasciarsi sfuggire, pena perdere sempre di più il passo con le altre economie sviluppate, che stanno decisamente più avanti di noi su questo fronte: come dichiarato dall’AGCOM nella relazione al Parlamento la banda ultralarga presenta dei livelli allarmanti in Italia, con un livello di copertura del 36% contro il 68% dell’UE. Addirittura nel nostro Paese vi sono zone dove vi è assoluta assenza di tali reti.

Per questo chiediamo al Governo di intervenire prontamente, disegnando un programma per lo sviluppo, la creazione e l’ampliamento della rete a banda larga.

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