Immigrazione. 100 mila profughi attraversano la Serbia verso il Nord Europa

BELGRADO – Sono 100 mila i migranti e i profughi in viaggio lungo la ‘rotta balcanica’ che finora hanno attraversato la Serbia diretti verso i paesi del nord Europa. Lo ha detto il ministro del lavoro e affari sociali serbo Aleksandar Vulin, secondo il quale oltre 4 mila migranti hanno espresso l’intenzione di chiedere asilo alla Serbia.

Vulin ha sottolineato che la situazione nel Paese e’ sotto controllo, non si registrano tensioni o incidenti e che dal punto di vista sanitario non vi sono al momento pericoli di natura infettiva o epidemica. Per il ministro tuttavia, la Serbia non puo’ far fronte da sola all’emergenza migranti, e sono necessari per questo aiuti dalla Ue e dal resto della comunita’ internazionale. “Ci aspettiamo che anche di questo si parli alla conferenza sui Balcani in programma giovedi’ a Vienna”, ha detto Vulin. 

Nel frattempo anche la Germania sembra svegliarsi dal letargo immigrazione. Angela Merkel, parla di un’Europa in una situazione che non e’ degna di se stessa: “bisogna riconoscerlo, molto semplicemente”: cosi’ si e’ espressa il cancelliere tedesco nel corso di un incontro pubblico, ristrasmesso in streaming, con un gruppo di abitanti di Marxloh, sobborgo settentrionale della citta’ mineraria di Duisburg, nel bacino della Ruhr, che ospita un’importante comunita’ di immigrati. 

Quanto ai richiedenti asilo, “dobbiamo rimandare a casa propria coloro che, in base a una forte probabilita’, non hanno alcuna possibilita’ di conseguirlo”, ha osservato Merkel. “E’ difficile da farsi”, ha ammesso, “ma Serbia, Albania e Kosovo non sono Paesi dove allo stato attuale regni la guerra civile”. Quelli che invece all’asilo hanno diritto, ha proseguito, facendo in particolare l’esempio dei “siriani”, vanno “ripartiti equamente in Europa”. In tale ottica proprio oggi il governo di Berlino ha ufficializzato la decisione di sospendere l’espulsione dei richiedenti asilo originari della Siria verso gli Stati di primo ingresso sul territorio Ue. “Un Paese come la Germania, piu’ forte economicamente rispetto ad altri, deve accoglierne un numero maggiore”, ha concesso il cancelliere, “ma tre o quattro Paesi su ventotto non possono farsi carico da soli di un simile compito. Questa”, ha sottolineato, “non e’ l’Unione che desideriamo”. 

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