Studenti verso il referendum contro la “Buona scuola”

ROMA – L’Unione degli Studenti, la Rete della Conoscenza e Link-Coordinamento Universitario hanno partecipato all’assemblea promossa dai comitati per la LIP tenutasi a Bologna il 6 settembre per mettere al vaglio l’opportunità di lanciare un percorso referendario e connettere le mobilitazioni di docenti e studenti. 

“L’assemblea di Bologna ha dimostrato che il movimento della scuola non si è arreso. Il Governo dovrà fare i conti con un autunno denso di mobilitazioni dentro e fuori le scuole” – afferma Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti – “Gli studenti saranno in prima linea per sostenere il percorso referendario determinato il 6 settembre attraverso l’attivazione a partire da ogni singola scuola, per il boicottaggio dell’applicazione della riforma Renzi e la pratica dal basso di un’Altra Scuola democratica e cooperativa. Vogliamo affiancare al futuro referendum una nuova legge d’iniziativa popolare, che scriveremo assieme a tutti coloro che nell’ultimo anno hanno animato la lotta contro la Buona Scuola. I comitati della Lip, proponendo questo nuovo percorso, ci danno un’opportunità tutta da sfruttare” 

“Crediamo sia fondamentale aprire una nuova stagione referendaria che metta assieme Jobs Act, Sblocca Italia e Buona Scuola. Quando le leggi sono sbagliate e vengono approvate nonostante le forti mobilitazioni e le proposte alternative è necessario coniugare alle lotte la partecipazione popolare” – conclude l’UdS – “Parteciperemo all’assemblea nazionale della Coalizione Sociale del 13 settembre con la volontà di unire ancor di più le varie battaglie. Sarà soltanto il primo appuntamento dei tanti per verificare la possibilità di avviare una vera riscossa democratica. Gli studenti hanno già lanciato un segnale: il 9 ottobre, giornata di mobilitazione nazionale studentesca indetta dalla Rete della Conoscenza, sarà un primo banco di prova per agitare i bisogni studenteschi e immediatamente generali sulla conoscenza, il reddito e la democrazia.”

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