Ogm. Italia notifica Ue divieto di coltivazione

Foto Agenzia Dire

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ROMA  – Il governo italiano prosegue con determinazione sulla decisione di vietare la coltivazione degli ogm in Italia e, a tal proposito, il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali rende noto che il ministro Maurizio Martina, di concerto con il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e il  ministro della Salute Beatrice Lorenzin, ha inviato alla Commissione  Europea “le richieste di esclusione di tutto il territorio italiano  dalla coltivazione di tutti gli Ogm autorizzati a livello europeo” si  legge in una nota. “Le richieste sono fatte in attuazione della nuova Direttiva europea  2015/412 dell’11 marzo 2015, che consente agli Stati membri di vietare al proprio interno la coltivazione degli organismi geneticamente  modificati” precisa il Mipaaf.

Greenpeace, bloccare l’approvazione di nuove sementi

L’Italia si conferma “libera da ogm” e la metà dei Paesi dell”Unione Europea “sta facendo lo stesso, emanando bandi nazionali che vietano la coltivazione di ogm sul proprio territorio. Sarebbero almeno 14 gli Stati Membri che di ogm non vogliono saperne, ma altri potrebbero aggiungersi perche” la comunicazione formale alla Commissione Europea puo” pervenire fino al prossimo 3 ottobre”. Così Greenpeace in una nota commentando la notifica del bando da parte dei ministri di Politiche agricole, Ambiente e Salute all’Ue.

“Con l’invio odierno alla Commissione Europea delle richieste di esclusione di coltivare tutti gli ogm autorizzati a livello europeo sull’intero territorio nazionale, l”Italia si conferma Paese libero dagli ogm”, afferma Federica Ferrario, responsabile Campagna Agricoltura Sostenibile di Greenpeace Italia.

Oltre all’Italia, fino a oggi nove Paesi (Austria, Croazia, Francia, Grecia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Olanda e Polonia) e una Regione (Vallonia, in Belgio) hanno già formalmente notificato alla Commissione Europea l’intenzione di mettere al bando le coltivazioni ogm. Utilizzando le procedure previste dalla Direttiva 2015/412 approvata nel corso della Presidenza Italiana dell”Ue lo scorso anno, risulta che stiano arrivando anche le notifiche di Danimarca, Germania, Slovenia, Bulgaria e di altre due Regioni (Scozia e Irlanda del Nord).

A vietare gli ogm sul proprio territorio sarebbero cosi” 14 Paesi e 3 Regioni, pari al 65 per cento della popolazione dell”Unione Europea e al 66,2 per cento della terra coltivabile – segnala Greenpeace – altri Paesi potrebbero aggiungersi prima della scadenza del 3 ottobre.

La coltivazione del Mon810 era stata finora bloccata dalla cosiddetta “clausola di salvaguardia” solo in nove Paesi Ue (Italia, Austria, Bulgaria, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Lussemburgo e Polonia). “I bandi notificati fino a oggi non si limitano all’unico ogm già autorizzato per la coltivazione in Europa, il mais della Monsanto Mon810- spiega Greenpeace- ma riguardano anche i sette mais OGM per i quali è stata chiesta autorizzazione alla coltivazione in Europa”.

Adesso però “dobbiamo bloccare l’approvazione di nuovi ogm e rivedere completamente il processo di valutazione dei rischi e di autorizzazione degli ogm a livello europeo. È un impegno che il Commissario Jucker deve mantenere”, conclude Ferrario.

A luglio 2014, il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker “disse che la Commissione non avrebbe dovuto andare contro la maggioranza dei Paesi Ue sulle colture ogm- segnala infine Greenpeace- eppure non si e” ancora pervenuti a una proposta di legge per realizzare questo obiettivo. Gia” nel 2008 i ministri dell”Ambiente dell”Ue avevano chiesto all’unanimità alla Commissione di rivedere la procedura di autorizzazione. La Commissione non ha fatto nulla e le attuali valutazioni di rischio dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) continuano a ignorare lo spirito e la lettera di quanto previsto dalla Direttiva 2001/18, che prevede test approfonditi e indipendenti per gli ogm”.

Associazione Luca Coscioni, Italia proibisce Ogm ma li importa

L’Italia proibisce gli Ogm “ma li importa, favorendo le multinazionali contro i nostri scienziati”. Lo affermano Filomena Gallo, Roberto Defez e Marco Cappato, a nome dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica

“Apprendiamo che i ministri Martina, Galletti e Lorenzin hanno inviato alla Commissione Ue le richieste di esclusione di tutto il territorio italiano dalla coltivazione di tutti gli Ogm autorizzati a livello europeo. I ministri evidentemente fanno finta di ignorare, e nascondono ai cittadini – rilevano in una nota – il fatto che l’Italia continua imperterrita ad importare oltre 4 milioni di tonnellate di soia Ogm ed a questa si aggiunge l’importazione anche di un miliardo di euro di mais estero,in parte Ogm”.

Tali importazioni, sostengono i rappresentanti dell’associazione, “non saranno scalfite dalle iniziative del terzetto dei ministri Martina-Galletti-Lorenzin. Al contrario, aumenteranno i volumi e la spesa per le importazioni di mangimi Ogm, dai quali dipende la produzione dei nostri alimenti tipici e di più alta qualità”. Queste scelte del governo, concludono, ”rappresentano degli oggettivi regali offerti alle multinazionali del settore perché rafforzano situazioni di monopolio legando le mani agli unici competitori credibili: gli scienziati pubblici europei ed italiani”. 

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