Apolidi: Onu, una patria per tutti entro il 2014

NEW YORK  – Quattro proposte per porre fine all’apolidia di qui al 2024: le ha lanciate, nell’ambito della campagna #I Belong, l’Alto commissario per i profughi Antonio Guterres oggi a New York.

“Sono proposte fattibili”, ha detto Guterres nel corso di un seminario organizzato dall’ Unhcr con le rappresentanze di Brasile, Costa d’Avorio, Germania, Italia e Thailandia. Includono la concessione della cittadinanza ai nati in un Paese se a rischio di apolidia; il diritto alle donne di trasmettere la nazionalità; il divieto di discriminazione in base alla religione o all’etnia nella concessione della cittadinanza; la registrazione di tutti neonati anche se non cittadini di un paese. Quattro proposte nell’ambito della campagna inaugurata nel 2014 e illustrata da United Colours of Benetton: l’obiettivo è di consentire a milioni di bambini di esistere alla luce del sole. 

“Sono 10 milioni nel mondo gli apolidi”, ha detto Barbara Hendricks, diva della lirica e Goodwill Ambassador dell’Alto commissariato: “Un terzo di questi sono minori”. Per la Hendricks “il primo passo per farli uscire dall’invisibilità è rompere il silenzio” e questo lo fa il rapporto “I am Here, I Belong” dell’Unhcr presentato oggi a New York che “dà un volto alle statistiche” raccontando storie concrete di 250 ragazzi in sette paesi del mondo tra cui l’Italia. Storie come quelle di Jirair, apolide in Georgia, che è venuto al Palazzo di Vetro per raccontare come il sogno di una carriera sportiva per un apolide rischiano di morire sul nascere. O di Christina, ragazza Rom nata in Italia, che avrebbe diritto alla cittadinanza ma la sua domanda non viene viene ritenuta valida perché gravemente disabile fisicamente e mentalmente. “Siamo particolarmente sensibili alla questione dell’apolidia e in generale della cittadinanza”, ha detto, intervenendo nel dibattito il numero due della missione italiana Inigo Lambertini: “Siamo in procinto di rivedere la nostra legge per adattarla alle sfide del mondo di oggi introducendo principi di ‘ius soli’, mentre il Parlamento italiano ha autorizzato al Convenzione per la riduzione dell’apolidia”. Lambertini ha osservato che la legge italiana è già compatibile, ma “il primo ministro Matteo Renzi ha voluto rispondere all’appello dell’Alto commissario con un atto di accessione formale”.

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