Presentato a Roma l’osservatorio italiano dei congressi e degli eventi

ROMA – Il settore dei congressi e degli eventi rappresenta un importante comparto produttivo dell’economia italianacontribuendo0 in misura significativa allo sviluppo delle economie locali.

Scopo del progetto di ricerca è il monitoraggio continuativo di tutti i tipi di eventi organizzati in Italia al fine di fornire una descrizione accurata delle dimensioni , delle caratteristiche e delle tendenze del settore.

 Oltre 25 milioni di persone nel 2014 si sono mosse sul territorio italiano per partecipare ai più dei 308.000 tra eventi e congressi organizzati in circa 6.000 strutture di tutta Italia. E, di questi, più della metà nel Nord del Paese.

È il segnale di un settore in buona salute, di un comparto produttivo dell’economia italiana che negli ultimi anni è stato in grado di compensare le flessioni della domanda nei segmenti maturi dell’offerta turistica.

Lo rivela l’Osservatorio italiano dei congressi e degli eventi, il progetto di ricerca presentato  a Roma  il 24 novembre 2015 durante un incontro nella s Roberto Nelli  dell’Agenzia Nazionale del Turismo  promosso da Federcongressi&eventi e realizzato dall’Alta Scuola in Economia e Relazioni Internazionali (Aseri), coordinato da Roberto Nelli dell’Università Cattolica.

L’analisi – condotta tra giugno e ottobre 2015 sulla base di un questionario distribuito online a 5.786 sedi per congressi ed eventi operanti nel settore – mostra che dei 308.912 eventi rilevati in Italia nel 2014 il 57,5% si è svolto al Nord (che concentra il 50,3% delle sedi), il 26,1% al Centro e il 16,4% nel Sud e

nelle Isole. Con riferimento ai 25.534.011 partecipanti, la percentuale maggiore è stata registrata al Nord (il 61,7%), seguito dal Centro (27,1%), mentre il Sud e le Isole hanno ospitato l’11,2% dei partecipanti totali. Il Nord si contraddistingue per un numero di partecipanti per evento (pari a 89) superiore alla media nazionale.

Quanto alle previsioni per il 2015, la metà dei partecipanti al questionario ha espresso ottimismo circa una probabile crescita.

«La ricerca, ha dichiarato Roberto Nelli (Università Cattolica),  ha fatto emergere la consapevolezza da parte di molte strutture, anche di piccole dimensioni, dell’importanza di un monitoraggio continuativo dei dati del settore, pur nella difficoltà, talvolta manifestata, di fornire tutte le informazioni richieste per mancanza all’interno di un sistema di rilevazione delle attività svolte. Un approfondimento della conoscenza delle caratteristiche del settore non può quindi non passare dalla diffusione di una maggiore capacità di gestire e di condividere leinformazioni tra le reti territoriali degli operatori».

Mario Buscema (Presidente Federcongressi&eventi) ha aggiunto:«Questo è il primo step di un’analisi che vogliamo proseguire con i prossimi osservatori, anche estendendo i dati a quelli che riguardano il peso economico del settore e i trend del mercato. L’impegno che ci prendiamo è quello di iniziare già da

domani l’impostazione dell’osservatorio sui dati 2015. A caldo mi sento di dire che questi numeri documentano ancora una volta la grande rilevanza del settore per l’economia nazionale, e ci fanno intravedere ampi spazi di miglioramento. A fronte di una grande numerosità di eventi e di partecipanti, l’offerta congressuale risulta molto frammentata, come peraltro accade anche nel turismo leisure – ed è una delle caratteristiche tipiche dell’imprenditoria italiana”.

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