Boom di influenze in Italia

ROMA – Se in Inghilterra si stanno verificando i più violenti focolai di ”influenza primaverile” degli ultimi 5 anni, con un”incidenza quattro volte più alta della media, neanche l’Italia si sta lasciando la malattia stagionale alle spalle: gli ultimi dati Influnet (14-20 marzo) riportano un numero di casi stimati in una settimana di 288.000 (contro i 377 mila dell”ultimo picco), per un totale, dall”inizio della sorveglianza, di circa 4 milioni di italiani finiti a letto.

“Non pochi rispetto all”anno scorso, quando abbiamo avuto una stagione più intensa”, spiega Gianni Rezza, direttore del dipartimento Malattie infettive parassitarie e immunomediate dell”Istituto superiore di sanità (Iss).

Oltremanica le autorità sanitarie, dopo aver allertato la popolazione durante il periodo pasquale del rischio contagio, hanno reso noto che più di 320 persone sono state ricoverate in ospedale nelle ultime due settimane a causa di complicanze legate all”influenza, confermando che essa sta continuando a circolare nella comunità tardi nella stagione, con diversi indicatori rimanendo elevati. Da noi “non c”è stato un picco importante – spiega Rezza all”Adnkronos Salute – anzi da questo punto di vista era andata piuttosto bene. Poi però c”è stata una coda un po” più lunga rispetto allo scorso anno. Per cui alla fine abbiamo avuto comunque a oggi oltre 4 milioni di casi. Una stagione che sembrava essere di bassa intensità, con gli ultimi dati è diventata di media intensità”.

Le temperature miti del nostro inverno “c”entrano fino a un certo punto: sono più importanti i comportamenti, e infatti in luoghi come Hong Kong c”è l”influenza tutto l”anno”, dice Rezza. La situazione attuale è che “ci sono centinaia di casi in più di influenza ”primaverile”, conseguenza della coda ”lunga” della stagione, rispetto allo scorso anno. Sono 3-4 settimane che siamo sopra alla curva dell”anno scorso, quando avevamo avuto invece un picco molto alto a febbraio”. Quanto ai virus circolanti, “c”è stato un predominio dei virus B (circa il doppio dei casi), ma la copertura offerta dai vaccini è stata buona”. 

Condividi sui social

Articoli correlati