Crisi. Secondo Confcommercio cala il disagio sociale

ROMA – Secondo Confcommercio cala il disagio sociale nel mese di febbraio. Il Mic, il Misery Index si è attestato su un valore stimato di 19,1 punti, in discesa di sei decimi di punto rispetto a gennaio.

Il deciso ridimensionamento, che riporta il Mic sui valori di settembre 2015, è imputabile esclusivamente, evidenzia Confcommercio, alla frenata rilevata per i prezzi dei beni ad alta frequenza d”acquisto, diminuiti dello 0,8%. Il quadro congiunturale continua, infatti, ad essere caratterizzato da segnali discontinui che, pur in un contesto di moderato miglioramento dell’attività economica, non favoriscono una reale ripresa dei livelli occupazionali e reddituali delle famiglie. Il mercato del lavoro continua a mostrare una scarsa dinamicità, limitando non solo le possibilità di riassorbimento dei disoccupati ufficiali, ma soprattutto di quella fascia di persone che, pur disposte a lavorare, si tengono ai margini del mercato valutando esigue le opportunità di trovare un”occupazione soddisfacente. A febbraio il tasso di disoccupazione ufficiale si è attestato all’11,7%, in aumento di un decimo di punto rispetto a gennaio e in diminuzione di cinque decimi su base annua.

Il numero di disoccupati è aumentato di 7mila unità rispetto al mese precedente e si è ridotto di 136mila unità nei confronti di febbraio 2015. Il numero di occupati è diminuito di 97mila unità rispetto al mese precedente e aumentato di 96mila nei confronti dello stesso mese del 2015. Nel mese di febbraio, per il secondo mese consecutivo, le ore di cig autorizzate sono aumentate dell’1,9% rispetto allo stesso mese del 2015. Questa tendenza è imputabile sia alla componente straordinaria che a quella in deroga. Sulla base di questa stima si è calcolato che le ore di cig utilizzate, destagionalizzate e ricondotte a Ula (unità lavorative anno), siano rimaste invariate su base mensile e aumentate di 8mila unità su base annua. Anche a febbraio il numero di scoraggiati è stimato in contenuto aumento. Il combinarsi di queste dinamiche ha comportato un aumento del tasso di disoccupazione esteso al 15,6%.

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