Armi. E’ boom di export. Più 197%nel 2015

ROMA – Boom dell’export di armi nel 2015. Lo scorso anno il valore globale delle licenze di esportazione, compresi i gettiti dovuti ad intermediazioni e a licenze globali di programma, è stato di 8 miliardi, 247 milioni, 87 mila e 68 euro, rispetto ai 2 miliardi, 884 milioni, 7 mila e 752 euro del 2014. 

Le sole licenze di esportazione definitiva hanno raggiunto l’ammontare di 7.882.567.504, con un aumento del 197,4% in confronto ai 2.650.898.056 del 2014. Le autorizzazioni definitive all’export sono state 2.775 contro 1.879, con un + 47,7%. I dati emergono dall’ultima Relazione sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento, trasmessa dal governo al Parlamento. “Si è pertanto consolidata -si legge nel documento- la ripresa del settore della Difesa a livello internazionale, già iniziata nel 2014, dopo la fase di contrazione del 2013”. Anche i dati inerenti ai programmi intergovernativi di cooperazione fanno registrare un incremento: in questo ambito il valore delle esportazioni è stato di 3.183.205.028 euro, pari al 40,4% del totale dell’export, contro 337.730.891 euro del 2014, che costituivano il 12,7% rispetto alle esportazioni complessive. 

I settori più rappresentativi dell’attività di export sono stati l’aeronautica, l’elicotteristica, l’elettronica per la difesa (avionica, radar, comunicazioni, apparati di guerra elettronica), la cantieristica navale ed i sistemi d’arma (missili, artiglierie). Per quanto riguarda le aziende venditrici, al primo posto si colloca Alenia Aermacchi, le cui produzioni ammontano ad un valore di 2.830.926.380,09 euro, pari al 35,91% sulla cifra complessiva. Seguono Agustawestland, 1.762.760.040,04 euro, 22,36%; Ge Avio, 658.582.529,05 euro, 8,35%; Selex Es, 394.357.179,93 euro, 5%; Elettronica, 245.787.703,29, 3,12%; Ото Melara, 199.519.502,37 euro, 2,53%; Intermarine, 167.704.950,00 euro, 2,13%; Piaggio aero industries, 165.685.769,61 euro, 2,10%; Mbda Italia, 160.584.120,59 euro, 2,04%; Industrie Bitossi, 160.468.229,41 euro, 2,04%. Principali acquirenti i Paesi Ue e Nato, per un ammontare di 4.935.298.733 euro, pari al 62,6% del valore totale; poi quelli dell”Asia, 1.444.200.626 euro, 18,3%; dell’Africa Settentrionale e del Vicino e Medio Oriente, 931.229.767 euro, 11,8%; dell’America Centro-meridionale, 199.988.429 euro, 2,5%; dell’Oceania, 182.680.081 euro, 2,3%; dell’Africa Centro-meridionale, 152.891.635 euro, 1,9%. 

Guardando ai singoli Paesi destinatari delle esportazioni italiane, in testa è il Regno Unito, con un valore delle autorizzazioni di 1.298.039.662,98 euro, pari al 16,47% del totale; seguono Germania, 1.197.382.689,93 euro, 15,19%; Stati Uniti, 471.661.856,34 euro, 5,98%; Francia, 409.377.945,07 euro, 5,19%; Norvegia, 389.354.473,65 euro, 4,94%; Singapore, 381.053.059,11 euro, 4,83%; Emirati Arabi Uniti, 304.418.876,03 euro, 3,86%; Giappone, 300.777.298,45 euro, 3,82%; Taiwan, 257.580.187,12 euro, 3,27%; Arabia Saudita, 257.215.484,24 euro, 3,26%. Passando invece all’import, nel 2015 il valore globale delle licenze di importazione definitiva è stato di 227.670.185 euro, contro i 203.808.070 del 2014, con un incremento dell’ 11,7%. Si tratta di materiali che provengono quasi esclusivamente dagli Stati Uniti d”America. Tra gli altri Stati fornitori, oltre a consolidati Paesi europei e/o Nato, come Svizzera e Turchia, figurano anche Israele e Cina.  

 

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