Lo ha reso noto il capo del tribunale per i crimini informatici, Javad Babaei, citato dalla televisione di stato. L'accusa nei confronti delle persone arrestate è quella di aver ''diffuso cultura immorale, anti islamica e di promiscuità''. Babaei ha spiegato che il compito della magistratura è quello di ''combattere chi commette questi reati in maniera organizzata''. Gli arresti sono stati compiuti nell'ambito dell''operazione ''Spider II'' durata due anni e che ha portato all''esame di 300 account di Instagram e all''identificazione di 170 persone. Tra questi 59 fotografi e makeup artists, 58 modelle, 51 fashion salon manager e designer, come spiega un comunicato del tribunale. Oltre agli otto arrestati, sono stati aperti procedimenti penali nei confronti di altre 21 persone, ha spiegato Babaei.