Turismo. Aumenta la disparità tra chi può andare in vacanza e chi no

ROMA – Aumenta la diseguaglianza: questa è la principale evidenza che emerge dai dati rilevati dal nostro Osservatorio relativamente alle partenze estive. Si fa sempre più ampio, infatti, il divario tra i ceti medio-alti che già programmano viaggi da sogno e i cittadini dal reddito medio e medio-basso che, anche quest’anno, rinunceranno alle ambite vacanze.

Si consolida, sul fronte delle partenze, una situazione di mantenimento dopo la forte discesa degli ultimi anni. Solo 1/3 dei cittadini partirà per le tradizionali vacanze estive  (pari a circa il 33%).

È questo ciò che emerge dai primi dati raccolti a campione dall’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, che ha condotto un’indagine a campione sull’intero territorio nazionale. Indagine che sarà presto diffusa anche online, per permettere ad un numero sempre maggiore di cittadini di partecipare e contribuire alla definizione di un quadro quanto più completo e preciso possibile sulle abitudini di vacanza degli italiani. Si conferma, inoltre, la tendenza delle vacanze al risparmio, cercando ospitalità presso amici e parenti, nonché sperimentando formule innovative come lo scambio casa o, soprattutto per i più giovani, il couch surfing (divano in affitto).

Sempre all’insegna del budget contenuto, si conferma la vacanza “mordi e fuggi”: la vacanza breve ma intensa, di circa 3-4 giorni.

Inoltre abbiamo chiesto quanto i cittadini intendono mettere a budget per la propria vacanza: solo il 22% di essi intende spendere oltre 1.700 Euro per una vacanza, ben il 49% intende spendere tra 800 e 1.700 Euro, il 29% intende impiegare un budget al di sotto degli 800 Euro a persona. Mete prescelte sono le crociere, le capitali europee, le località turistiche italiane. Bene le mete della Grecia e della Croazia. Decisamente in calo, invece, le scelte di partenza verso il Nordafrica.

Lasciano ben sperare, inoltre, i dati positivi sui flussi turistici che vedono come destinazione il nostro Paese. Da quanto riportato da importanti studi a livello nazionale ed internazionale, molti turisti stranieri sceglieranno il Bel Paese per trascorrere le proprie vacanze.

A fronte di tale quadro è pertanto opportuno che il Governo intervenga, da un lato per risollevare la domanda turistica interna, agendo come sosteniamo da tempo sul fronte dell’occupazione e della redistribuzione dei redditi; dall’altro sfruttando l’importante flusso nostro Paese per qualificare l’offerta, investendo sulla manutenzione e sulla valorizzazione dei siti culturali, paesaggistici ed archeologici, per rendere il turismo vero e proprio motore di crescita e di sviluppo nel nostro Paese.

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