CREMONA – Coordinati dal capo della squadra mobile della polizia di Cremona, Sergio Lo Presti, assieme al Procuratore capo di Cremona, Roberto Di Martino, titolare dell’inchiesta, lo scorso 7 giugno gli inquirenti avevano ascoltato per sette ore il medico odontoiatra Marco Pirani, in merito ad alcune indiscrezioni del portiere del Benevento e dall’ex Cremonese Marco Paoloni , riguardo la corresponsabilità di giocatori e società su calcio scommesse e partite truccate.
In quella sede , erano state nominate cinque squadre di serie A: Roma, Fiorentina, Genoa, Lecce e Cagliari. E secondo quanto era stato stabilito a Cremona , Stefano Palazzi, capo della Procura federale FIGC di Roma, da questa mattina ha iniziato i suoi interrogatori per verificare eventuali violazioni del Codice di Giustizia Sportiva. I convocati, tesserati FIGC e non, erano: l’ex presidente del Ravenna, Gianni Fabbri, il vicepresidente della squadra giallorossa, Antonio Ciriello, Federico Zaccanti, giocatore del Chiavari, Leonardo Rossi, allenatore del Ravenna, Mauro Gibellini, direttore sportivo del Verona, e Luca Campedelli, presidente del Chievo.
In particolare quest’ultimo non era presente nell’inchiesta di Cremona, ma i sospetti sul suo club, alla luce delle intercettazioni e dei nuovi interrogatori, si erano moltiplicati, per cui si è resa necessaria la sua versione dei fatti. Venerdì sarà sentito Cristiano Doni, e lunedì nuovamente Marco Pirani, questa volta a Roma. In contemporanea, sono state notificate in procura le motivazioni per l’archiviazione di Calciopoli 2: una vicenda che si trascina dal 2006, che riguarda l’assegnazione stessa dello scudetto, e per cui Federcalcio rischia il commissariamento. Ma dopo Italia e Grecia, lo scandalo del calcioscommesse esplode anche in Turchia, dove e’ salito da 40 a 46 il numero delle persone, tra cui il presidente del Fenerbahce Aziz Yildirim . Gli arresti di calciatori e amministratori sono stati effettuati ieri in 15 province del Paese . ”Se solo il 5% delle accuse dovesse rivelarsi veritiero, sarebbe un fatto molto grave per lo sport turco”, ha affermato Huseyin Celik, vicepresidente del Partito di radici islamiche Giustizia e Sviluppo (Akp) al potere.