Greenpeace compie 45 anni di battaglie per l’ambiente. LE FOTO

ROMA – Greenpeace compie 45 anni. Il 15 settembre del 1971 un gruppo di volontari partiva da Vancouver, in Canada, a bordo del peschereccio Phyllis Cormack, poi ribattezzato Greenpeace, per cercare di fermare i test atomici sull’isola di Amchitka, in Alaska.

L’organizzazione ambientalista nasce con questo viaggio: sebbene la nave non raggiunse mai Amchitka, perché intercettata dalle autorità statunitensi, questa missione sviluppò nell’opinione pubblica una crescente opposizione ai test atomici che portò al loro bando.

Ancora oggi questa è Greenpeace: la capacità di aggregare le persone attorno a un obiettivo ambizioso e vincere anche le sfide più difficili. Oltre tre milioni di sostenitori, 36 mila volontari in tutto il mondo, a cui si aggiungono migliaia di attivisti, cyberattivisti, ricercatori, lobbysti e un numero sempre crescente di alleati.

“La maggiore sfida globale dei nostri tempi è la battaglia contro i cambiamenti climatici. L’Accordo di Parigi, che ci aspettiamo verrà firmato tra una settimana, è un bel passo in avanti per raggiungere l’obiettivo ambizioso di non superare un grado e mezzo di aumento della temperatura globale e avviare la transizione verso le rinnovabili al 100 per cento per tutti” afferma Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia.    

Tra gli effetti dei cambiamenti climatici vi è l’acidificazione degli oceani, che assorbono troppa C02 che danneggia la vita marina. Greenpeace chiede più aree marine protette, meno pesca illegale e collabora con altre organizzazioni per evitare che gli oceani diventino una immensa discarica per la plastica. La nostra battaglia per proteggere le foreste primarie, insieme a comunità e gruppi locali, è cruciale perché non solo sostiene la biodiversità, ma anche per il ruolo che le foreste hanno nel tenere in equilibrio il clima. Allo stesso modo la campagna per l’agricoltura sostenibile vuole sostenere chi coltiva la terra senza contribuire ai cambiamenti climatici. Stiamo lavorando anche per un futuro senza sostanze tossiche, dove le sostanze chimiche pericolose non saranno più prodotte, usate e rilasciate nell’ambiente.

Oggi Greenpeace continua a battersi anche contro le testate atomiche e anche se i test sono rallentati grazie all’opposizione pubblica, diversi stati continuano a possedere, sviluppare e ammodernare le testate atomiche: serve un Trattato delle Nazioni Unite che le metta al bando.

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