Stati Generali Lingua Italiana. Il ministro Gentiloni non aprirà

FIRENZE – Si svolge il 17 e il 18 ottobre  a Firenze la seconda edizione degli Stati Generali della Lingua italiana nel mondo, organizzati dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Era atteso in apertura l’intervento del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Paolo Gentiloni, che ha avuto problemi di atterraggio e non sarà presente. Ma in una dichiarazione diffusa ieri alla stampa il Ministro  ha reso noto che “la legge di bilancio prevede un deciso rilancio della promozione della lingua e della cultura italiana all’estero con 50 milioni che la Farnesina gestirà insieme al MiBACT e al MIUR. Lo stanziamento è rivolto al lavoro dei nostri Istituti di cultura, delle attività culturali didattiche e di promozione della lingua che sono uno straordinario biglietto da visita per l’Italia nel mondo. Dopo anni di ridimensionamento degli strumenti per la nostra attività internazionale la legge di bilancio segna un importante inversione di tendenza”.

Il Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale Paolo Gentiloni ha sottolineato inoltre le principali decisioni che nella legge di bilancio rafforzano gli strumenti della politica estera italiana. I fondi per la cooperazione allo sviluppo vengono aumentati di ulteriori 120 milioni. Aumento analogo era stato deciso nel 2016 e verrà ripetuto nel 18. Alla fine i livelli del 2015 risulteranno più che raddoppiati. Ciò consentirà all’Italia di non essere più agli ultimi posti tra i grandi paesi e di rafforzare il contributo al contrasto alla povertà e alle cause di instabilità e migrazioni. L’aumento dei fondi andrà di pari passo con il rafforzamento degli organici tecnici della neo costituita Agenzia per la cooperazione. 

Uno stanziamento di 200 milioni sarà destinato all’impegno italiano per il Migration compact, in particolare per gli accordi con alcuni paesi africani per il contrasto ai trafficanti, il potenziamento dei controlli alle frontiere, i meccanismi di riammissione, il sostegno umanitario ai migranti. Ai medesimi accordi sta lavorando anche l’Unione europea con una cifra di 500 milioni appena stanziata. 

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