Sofferenza alimentare: colpisce più di 100 milioni di persone

ROMA – Nonostante gli sforzi internazionali per affrontare l’insicurezza alimentare, nel 2016 circa 108 milioni di persone nel mondo soffrivano ancora d’insicurezza alimentare, una cifra in aumento rispetto ai 80 milioni del 2015.

E’ quanto emerge da un nuovo rapporto sulla crisi alimentare pubblicato oggi a Bruxelles, frutto della collaborazione tra l’Unione europea, l’Agenzia Usa per lo sviluppo internazionale (Usaid), l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), il Programma alimentare mondiale (Pam) e il Fondo Onu per l’infanzia (Unicef).

Il drammatico aumento, si legge nello studio, e’ dovuto in gran parte all’intensificarsi dei conflitti, all’aumento record dei prezzi alimentari nei mercati locali dei paesi colpiti e dalle condizioni atmosferiche estreme causate dal fenomeno climatico di El Nino. I conflitti civili, secondo il rapporto, costituiscono il fattore trainante in nove delle dieci peggiori crisi umanitarie nel mondo, a testimonianza del forte legame che esiste tra la pace e la sicurezza alimentare.

“Lo studio mette in evidenza la necessita’ di un’azione rapida e mirata per rispondere efficacemente alle crisi alimentari e affrontare le loro cause alla radice. L’Ue ha preso la leadership in questa risposta. Nel 2016 abbiamo stanziato 550 milioni di euro, cui si sono aggiunti altri 165 milioni appena mobilitati per assistere le persone colpite dalla carestia e dalla siccita’ nel Corno d’Africa”, ha dichiarato il commissario per la Cooperazione e lo sviluppo internazionale, Neven Mimica.

“Il rapporto e’ il risultato di uno sforzo congiunto e di un seguito concreto agli impegni dell’Ue assunti in occasione del Vertice mondiale umanitario di Istanbul, che ha individuato l’urgente necessita’ di un’analisi trasparente e indipendente sulle crisi. Spero che questo documento possa essere uno strumento forte per l’intera comunita’ internazionale al fine di migliorare il coordinamento delle nostre risposte alle crisi”, ha aggiunto Christos Stylianides, commissario europeo per gli Aiuti umanitari e la gestione delle crisi.

Quest’anno, denuncia il rapporto, la domanda di assistenza allo sviluppo umanitaria e’ ulteriormente aumentata dal momento che quattro paesi sono a rischio carestia: Sud Sudan, Somalia, Yemen e Nigeria. Altri paesi che richiedono massicci livelli di assistenza a causa della diffusa insicurezza alimentare sono l’Iraq, la Siria, il Malawi e lo Zimbabwe. In assenza di un intervento immediato e sostanziale, non solo per salvare le vite delle persone ma anche per trascinarle fuori dal baratro della fame, la sicurezza alimentare in questi paesi continuera’ a peggiorare nei prossimi mesi.

“I costi in termini umani e di risorse aumentera’ se lasciamo che le situazioni continuino a deteriorarsi”, ha detto il direttore generale della Fao, Jose’ Graziano da Silva. “I numeri ci dicono che piu’ di 100 milioni di persone soffrono gravemente d’insicurezza alimentare, un livello di sofferenza che e’ guidato da conflitti e cambiamenti climatici. La fame aggrava le crisi, creando sempre maggiore instabilita’ e insicurezza”, ha detto Ertharin Cousin, direttore esecutivo uscente del Pam, secondo cui si tratta di “una corsa contro il tempo il mondo deve agire ora per salvare la vita e i mezzi di sussistenza di milioni di persone sull’orlo della fame”.

Condividi sui social

Articoli correlati