Medicina nucleare. L’EANM promuove una ricerca per migliorare la sicurezza

Le tecniche della medicina nucleare sono fondamentali per la diagnosi di un vasto numero di malattie e per il trattamento di vari tipi di cancro. Dato che la medicina nucleare è basata sull’utilizzo di sostanze marcate radioattivamente, i pazienti vengono esposti ad una certa quantità di radiazioni. Tali sostanze vengono somministrate in quantità minime e comportano elevati benefici diagnostici e terapeutici.

Ciononostante, l’Associazione Europea di Medicina Nucleare (EANM) si sta concentrando in particolar modo sul miglioramento della radioprotezione medica. “Di recente, l’EANM ha dato il via ad una collaborazione con associazioni scientifiche specializzate in campi affini per effettuare una stima del rischio e promuovere una ricerca innovativa grazie alla quale sarà possibile migliorare le misure protettive. Tali sforzi comporteranno benefici enormi tanto per i pazienti quanto per lo staff medico”, afferma Klaus Bacher, esperto dell’EANM. È difficile immaginare la sanità moderna senza la medicina nucleare. L’imaging nucleare comprende tecniche diagnostiche estremamente efficienti in grado di fornire informazioni precise sui primi stadi di numerose condizioni, dall’occlusione delle arterie alla presenza di tumori fino all’esordio della demenza. Tali informazioni sono fondamentali in quanto permettono ai medici di progettare terapie personalizzate e tempestive per i loro pazienti. Oltre agli aspetti diagnostici, la medicina nucleare fornisce anche trattamenti mirati per pazienti affetti da cancro permettendo un elevato dosaggio per il tumore locale e al contempo una diminuzione della quantità di radiazioni che colpiscono il tessuto sano. Iniezioni di sostanze marcate radioattivamente, come ad esempio il glucosio, vengono effettuate sui pazienti sia per la diagnosi che per la terapia medica nucleare. Sebbene il dosaggio radioattivo sia basso, gli esperti continuano a confrontarsi sulla possibilità o meno di escludere rischi come l’induzione del cancro

Nonostante si tratti di una questione molto importante sia per i pazienti sia per lo staff medico, approfonditi studi clinici basati su dati sufficienti e appropriati sono ancora rari. Al fine di colmare questa lacuna e di conseguenza fornire le basi per una stima del rischio che sia affidabile, è stata fondata l’EURAMED (European Alliance for Medical Radiation Protection Research). Lo scopo dell’associazione è quello di promuovere e sostenere la ricerca in modo da chiarire le svariate e complesse questioni sulla radioprotezione medica e applicare i risultati nella pratica clinica. L’EANM, insieme ad un certo numero di altre associazioni scientifiche affini, è membro fondatore dell’EURAMED e ricoprirà un ruolo principale negli anni a venire con posizioni presidenziali e vicepresidenziali. Per la prima volta discipline diverse quali la radiologia, la radioterapia, la fisica medica e la medicina nucleare collaborano in tal modo. Un programma comune di ricerca strategica (SRA, Strategic Research Agenda) per la radioprotezione medica è già stato pubblicato. Un ulteriore passo verso il miglioramento della radioprotezione medica è rappresentato da MEDIRAD (un progetto sulle implicazioni dell’esposizione a radiazioni mediche a basso dosaggio). Tale progetto è stato avviato al fine di studiare l’impatto dell’esposizione alle radiazioni mediche a basso dosaggio nei pazienti e nello staff medico e per stabilire raccomandazioni strategiche con basi scientifiche. Il progetto è stato sviluppato sotto la guida e con il notevole contributo di EURAMED e EANM. Il consorzio di ricerca MEDIRAD, formato da oltre 70 scienziati provenienti da 33 associazioni e 14 paesi, ha ricevuto 10 milioni di euro di fondi dalla Commissione Europea ed è stato avviato nel giugno 2017. 

“La ricerca migliorerà in maniera significativa la conoscenza e la pratica medica della radioprotezione medica”, afferma Bacher. Nel campo della medicina nucleare, si ritiene che i risultati della ricerca ottimizzeranno l’esposizione alle radiazioni durante esami diagnostici quali PET e TAC e miglioreranno la terapia dei pazienti affetti da cancro della tiroide tramite il trattamento con iodio radioattivo. Altri campi della ricercariguardano l’esposizione alle radiazioni durante la radioterapia per il cancro della mammella e l’impatto delle procedure mediche nucleari nelle malattie cardiovascolari. “L’EANM ha sempre dato grande importanza alla radioprotezione medica e approva la stretta collaborazione dei medici chirurghi con i fisici medici. La discussione e lo studio di tali questioni all’interno di vari comitati scientifici interdisciplinari condurranno ben presto a raccomandazioni appropriate per il regolare utilizzo delle procedure mediche nucleari” conclude Bacher. 

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