Con sempre maggiore frequenza si sente parlare di 4.0 applicato a diversi settori delle attività civili ed economiche.
Al recente convegno dell’AIES a Napoli anche il patrinonio culturale si è volute etichettare 4.0. Ma se il contenuto di tale qualificazione à chiarissimo, garantire cioè un’integrazione completa dell’intera catena del valore di un prodotto, meno frequentemente si parla della condizione tecnologica indispensabile e cioè la disponibilità di una rete di comunicazione adeguata in relazione sia ad un potenziamento delle reti mobili che alla connettività wireless fra settori o gruppi di interesse che producono, sviluppano e forniscono prodotti simili.
La comunicazione deve essere garantita sia per i caratteri di velocità di trasmissione che per quelli di penetratività indoor e di capacità di gestire contemporaneamente differenti reti logiche e virtuali. L’interconnessione permette di agire in tempo reale su qualsiasi punto della catena,consentendo a macchine di stabilimenti produttivi diversi di lavorare su processi concatenati,ma magari fra loro lontani centinaia di chilometri. Sulla base di questi caratteri ne risulteranno migliorate flessibilità , versatilità ed ergonomia. L’automazione è il prodotto più immediato di queste tecnologie, sia nella gestione che nella realizzazione dei processo produttivo,con sviluppo di interfacce uomo-macchina,monitoraggio dei processi, riduzione delle esigenze manutentive. A ciò si aggiungono robot, piattaforme mobili, reti di sensori che monitorano il processo rispetto a parametri di riferimento, applicazioni e strumenti di realtà aumentata ,questi ultimi a conferma che l’uomo continuerà ad essere centrale anche nella fabbrica intelligente.