Vertice dei sindaci su Rom, dichiarazione finale

 Ringraziamo Vojislav Stojanovic e pubblichiamo in italiano la dichiarazione finale pronunciata dai rappresentanti del popolo Rom nell’Unione europea al recente Summit dei sindaci sui Rom, tenutosi a Strasburgo. Dopo tante direttive, risoluzioni, raccomandazioni da parte delle istituzioni Ue, ecco una nuova dichiarazione che nasce dalle drammatiche istanze del popolo Rom.

Vogliamo sperare e credere che non resterà, per l’ennesima volta, lettera morta e che – al di là delle tante conferenze, dei tanti summit, dei tanti rapporti – possa rappresentare l’inizio di politiche effettive ed efficaci volte a combattere l’emarginazione e la povertà che colpiscono questo antico popolo. Finora non si sono visti benefici, se non per pochi, e milioni di Rom continuano a vivere ai confini delle società europee, abbandonati a se stessi e vittime di odio razziale e rifiuto istituzionale.

STRASBURGO –  Noi, rappresentanti eletti dei comuni e delle regioni d’Europa, riuniti a Strasburgo, in Francia, il 22 settembre 2011 per il vertice dei sindaci per i Rom, insieme ai rappresentanti delle amministrazioni locali e regionali, le organizzazioni rom e gli altri attori della società civile europea, dalle parti istituzionali, esperti e docenti universitari, solennemente dichiariamo che:

1. Siamo pienamente consapevoli e profondamente preoccupati per la persistente esclusione e la discriminazione dei rom in comunità locali e regionali di tutta Europa, rese evidenti dalla loro continua emarginazione e dalla mancanza di accesso a istruzione, alloggio, assistenza sanitaria e occupazione, e alimentate da pregiudizi, diffidenza e persino discorsi di incitamento all’odio. Questa situazione sta peggiorando e deve essere affrontata con urgenza;

2. Condividiamo la convinzione che, al fine di superare questa situazione che può e deve essere cambiata in meglio, tutti gli attori e le parti interessate all’inclusione dei rom devono unire le forze;

3. Riaffermiamo che i rappresentanti eletti locali e regionali che sono responsabili di assicurare il benessere e la difesa dei diritti fondamentali di tutti coloro che vivono nelle nostre comunità, indipendentemente dalla loro origine o cultura; sottolineiamo la nostra determinazione a dare il buon esempio nel condannare le politiche anti-rom e offriamo il nostro impegno a garantire il rispetto dei diritti dei Rom che, sono identici a quelli di tutti in Europa, nell’ambito della Convenzione europea sui diritti dell’uomo e la Carta sociale europea;

4. Siamo convinti che la partecipazione attiva e l’inclusione dei Rom possano essere di grande vantaggio per ogni comunità nel suo complesso, e che la strada è in avanti, con la costruzione di fiducia reciproca a livello di base e combinando le questioni relative all’integrazione dei rom in generale a livello locale e regionale a politiche complementari con le misure mirate per compensare gli svantaggi e promuovere l’uguaglianza;

5. Siamo consapevoli delle molteplici sfide che le autorità locali e regionali si trovano ad affrontare ogni giorno in situazioni che sono molto diverse da una comunità all’altra, e diamo il benvenuto a questo proposito alle numerose iniziative per l’inclusione dei rom che vengono effettuate di comuni e regioni, dalle loro reti nazionali ed europee, nonché dalle organizzazioni della società civile, insieme ad altri esempi virtuosi da seguire. Riconosciamo e apprezziamo l’importante lavoro a sostegno dell’inclusione dei rom adottato dalle istituzioni europee: in particolare, il Consiglio d’Europa, il Parlamento europeo, la Commissione europea, il Comitato delle regioni e l’Agenzia dei diritti fondamentali;

6. Invitiamo le autorità locali e regionali alla creazione di reti a livello nazionale per l’azione sui Rom in paesi in cui non esistono ancora;

7. Convinti dell’utilità di mediazione tra le autorità locali e regionali e le comunità rom, rivolgiamo anche un appello a comuni e regioni perché impieghino mediatori in modo duraturo, sostenendo il loro lavoro e facendo pieno uso del programma del Consiglio d’Europa “Romed”, formazione per mediatori Rom neis ettori dell’istruzione, della sanità e dell’occupazione, effettuata dal rappresentante speciale del Consiglio d’Europa, il Segretario Generale per le questioni relative ai rom;

8. Ringraziamo gli organizzatori del Summit dei Sindaci su Rom per questa opportunità di condividere le nostre difficoltà, le preoccupazioni e la nostra visione per l’azione futura. Ringraziamo, in particolare, la città di Strasburgo per la sua ospitalità e la sua determinazione a lavorare a favore di Rom, come dimostra il lavoro che ha già fatto nel quadro del suo Club Strasburgo. Siamo ispirati dalle iniziative e politiche presentate durante il vertice, in particolare con riferimento alla partecipazione politica, combattendo i pregiudizi, promuovendo opportunità di lavoro e parità di accesso all’istruzione, all’assistenza sanitaria, alloggio e altri servizi pubblici;

9. Riconosciamo la necessità di perseguire la cooperazione tra comuni e regioni in Europa e siamo determinati a prendere forti iniziative per costruire sulle basi poste da questo Summit. A questo scopo, sosteniamo la proposta di istituire un’alleanza europea delle Città e Regioni per l’inclusione dei rom, per essere impostandola come un quadro per la cooperazione, la condivisione di buone prassi, il rafforzamento delle capacità locali e regionali per l’azione, identificando i problemi specifici e proponendo soluzioni, contribuendo ad assicurare il finanziamento di attività di Rom a livello di base. Diamo il benvenuto a questo proposito le dichiarazioni di diversi comuni e regioni dichiarano il loro impegno a formare un nucleo di costruire l’alleanza, e invitiamo i comuni e le regioni europee ad unirsi in questo quadro di cooperazione;

10. Siamo convinti che il Consiglio d’Europa, che comprende i 47 Stati membri, rappresenti una piattaforma eccellente di cooperazione paneuropea verso l’inclusione dei rom, e chiediamo al Congresso dei poteri locali e regionali e al Rappresentante speciale del Consiglio d’Europa, Segretario Generale per le questioni Rom, di lavorare con questo gruppo di base, compiendo passi per la creazione di tale alleanza;

11. Invitiamo l’Unione europea ad aderire e sostenere questa iniziativa, in linea con la priorità data alla inclusione dei rom da parte dell’Ue, in quanto siamo convinti che solo così si possa contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell’Ue in questo campo;

12. Chiediamo ai membri dell’alleanza di lavorare con altri comuni e regioni sulla modalità di attuazione delle raccomandazioni della Dichiarazione di Strasburgo del 20 ottobre 2010, adottata dalla riunione ad alto livello del Consiglio d’Europa e dalla risoluzione e raccomandazione sulla situazione dei Rom: una sfida per le autorità locali e regionali, che sarà raccolta dal Congresso dei Poteri Locali e Regionali del Consiglio d’Europa nell’ottobre 2011, nonché sulle raccomandazioni di varie altre istituzioni e organismi del Consiglio d’Europa, compresa le raccomandazioni sui Rom del Comitato dei Ministri, dell’Assemblea Parlamentare, del Commissario per i Diritti Umani e della Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza;

13. Ribadiamo la nostra ferma convinzione che il futuro della società europea democratica richieda l’inclusione e la partecipazione di tutti gli europei, compresi i Rom, per la costruzione della democrazia e la realizzazione di condizioni di vita paritarie nelle loro comunità, con tutti i diritti e le responsabilità che questo comporta.

Il vertice dei sindaci sui Rom è stato organizzato dal Consiglio d’Europa – Congresso dei Poteri Locali e Regionali – in collaborazione con il Rappresentante speciale del Consiglio d’Europa, il Segretario Generale per le questioni Rom, la città di Strasburgo, il Club di Strasburgo , e con il contributo del Ministero degli Affari Esteri di Francia, la Commissione europea e la Fondazione Open Society.

Questa è la strada maestra per nostro popolo Rom, per emergere dalla povertà, dal razzismo e dall’esclusione sociale secondo modalità di autodeterminazione e autorappresentanza.

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